MANTOVA – Su una popolazione target di 348.965 persone, l’ 80,04% nel mantovano ha avuto almeno una dose, che tradotto in numeri significa che 279.325 hanno fatto la prima dose e aspettano la seconda, mentre 222.641 hanno già completato il ciclo vaccinale. Anche se il mantovano resta penultimo in Lombardia, con l’80,04% , peggio di lei solo Pavia con il 78,69%, il risultato è incoraggiante.
A livello comunale (dati regionali aggiornati al 25 agosto alle 05,00) i comuni con una percentuale più alta data dal rapporto tra somministrazione prima dose e popolazione target sono quasi tutti nella bassa: in testa c’è Schivenoglia con l’89,49%, segue Borgocarbonara con l’ 87,23%, Moglia 85,50%, Sustinente, 84,52%, Curtatone 84,39% e Gonzaga 84,15%.
Il comune capoluogo si ferma all’ 80,38%. Fanalini di coda Ponti sul Mincio con il 68,81% e Monzambano con il 69,78%
La classifica cambia se si guarda al completamento del ciclo vaccinale, Mantova con 27.763 seconde dosi è al primo posto tra i comuni della provincia per numero di persone che hanno già avuto la seconda dose. Schievenoglia, sul podio nel rapporto tra prime dosi e popolazione è sestultima. In coda alla classifica invece Mariana Mantovana con 411 cicli vaccinali completati.
Analizzando poi l’ultimo aggiornamento pubblicato da Ats Val Padana si può avere un quadro più completo rispetto alle fasce d’età.
Il numero più alto si registra tra i settantenni e gli over 80 (rispettivamente 88 e 89%), bene anche i sessantenni, mentre la fascia critica è quella tra i 40 e 49 anni dove la percentuale della prima dose è ferma al 71%, poco più alta per i 50enne dove arriva al 77%.
Proprio a queste fasce d’età si rivolge l’appello dei sanitari, (la maggiorparte dei sintomatici e ricoveri è proprio in questa fascia) anche in vista della chiusura della campagna vaccinale prevista per il 12 settembre. In Lombardia, infatti, il 12 settembre il portale per le prenotazioni della prima dose verrà disattivato. Lo aveva annunciato Bertolaso qualche tempo fa in conferenza stampa, ma ora quella data è sempre più vicina.
Una sorta di “ultima chiamata” per gli indecisi, che se dovessero cambiare idea dopo quella data, dovranno prenotare secondo altre vie, ancora non definite. Il sollecito a vaccinarsi è per tutti, ma la fascia che manca all’appello è quella 40-60enni, ferma al 75%. La fascia che ultimamente finisce maggiormente in ospedale.
Ancora più importante sarebbe vaccinarsi in vista della ripartenza dell’anno scolastico e la riapertura di numerose attività produttive dopo l’estate.
Col 12 settembre dovrebbe cambiare anche il modello di vaccinazione di massa nei grandi hub, sostituito per la terza dose (e quelle successive) da “poli medio-piccoli, strategicamente localizzati sul territorio. Approssimativamente uno ogni 100-150 mila abitanti” coinvolgendo medici di famiglia, imprese e farmacie.
“Non abbiamo ancora ricevuto alcuna indicazione in proposito – riferisce il presidente provinciale dell’Ordine delle professioni infermieristiche, Andrea Guandalini – a rigor di logica, e non solo, sarebbe prima opportuno procedere con uno screening delle cariche anticorpali per valutare le soglie”.
Intanto, per coloro che hanno completato il ciclo vaccinale si parla di terza dose “Il tempo per decidere è oggi, al massimo i primi di settembre – commenta Guido Bertolaso. La Regione Lombardia ha già presentato un piano al commissario Figliuolo “Aspettiamo l’input delle autorità sanitarie – ha detto Bertolaso al Corriere della Sera. L’urgenza muove proprio dal timore di nuove ondate con l’avvento dell’autunno, e dalla stima di nove mesi per la protezione offerta dal vaccino. Il piano della Regione prevede di ripartire dagli anziani che vivono nelle case di riposo, dagli operatori sanitari e dai soggetti fragili, ancora esposti al contagio anche dopo la seconda dose.
Intanto per il green pass che doveva inizialmente essere valido 270 giorni (9 mesi) si parla già di una proroga
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