Vaccino antinfluenzale, Cappellari risponde al Pd: “Con gli emendamenti Lega tutele per la popolazione fragile”

Regione Lombardia - Garante per la tutela delle persone con disabilità, approvato Progetto di Legge al Pirellone Cappellari (Lega): «Figura fondamentale per la maggior tutela delle persone con disabilità

Approvata oggi al Pirellone una mozione dell’opposizione che chiede il rimborso delle spese per la vaccinazione antinfluenzale ai cittadini che si sono rivolti a strutture private. Commenta il consigliere regionale del Carroccio Alessandra Cappellari: «Si è trattato di una mozione sull’onda della contestazione politica perenne che da tempo caratterizza il Pd e che certamente ci accompagnerà fino alla fine. Ricordo all’opposizione che la mancanza di vaccini è un problema di tutte le Regioni ed un problema nazionale; prova ne è che il Governo abbia proposto alle Regioni un accordo perché le stesse cedano 1,5% delle loro dosi alle farmacie. Colpisce poi il fatto che il Pd voglia sostenere gli istituti di sanità privati, gli stessi che vengono invece tanto contestati quando si sostiene che la sanità regionale sarebbe troppo sbilanciata verso il privato».

«Al di là di questo, che conferma l’altalenanza dell’azione politica della sinistra», spiega Cappellari, «ricordo  che la nostra Regione, pur nelle note difficoltà, ha acquistato l’80% in più di vaccini rispetto ai quantitativi dello scorso anno: i vaccinati del 2019 sono stati 1.378.000, 2.502.000 quelli previsti per il 2020 (il dato finale lo daranno le rendicontazioni)».

«Grazie a tre emendamenti Lega, abbiamo chiesto che nella mozione venisse inserito il rimborso ai cittadini ‘fragili’ che hanno diritto alla prestazione gratuita e che però si sono rivolti a strutture private: tramite le Ats ed esclusivamente per cittadini facenti parte della popolazione target che ha diritto alla gratuità, sarà previsto un rimborso nella misura che sarà individuato con delibera di Giunta; si è poi prevista la possibilità che le Atts stipulino accordi con le strutture private accreditate per la somministrazione della prestazione, con tariffa individuata con delibera di Giunta regionale, con contestuale verifica che le strutture private comunichino alla Regione i dati dei cittadini rivoltisi loro, obbligo di legge peraltro già esistente» conclude Cappellari.