“La macchina organizzativa è pronta, dopo i ‘fragili’ procederemo con le altre categorie, e poi andremo avanti per chi ha più di 80 anni, gli ospiti delle Rsa e i sanitari in modo da meglio preservare chi più ne ha bisogno”. Così sul Corriere della Sera il generale Francesco Paolo Figliuolo conferma che il piano per la terza dose è ormai nella fase operativa. “Arriveremo all’82% di persone completamente vaccinate e una percentuale superiore di prime dosi”. Per chi vive “situazioni di alto rischio, come i malati oncologici, chi ha subito un trapianto oppure è ancora in attesa, i dializzati e tutti coloro che sono immunocompromessi, siamo già partiti e procederemo in modo spedito”. E gli altri? Si riparte con la stessa sequenza già utilizzata nella prima fase della campagna? “Gli scienziati ci daranno indicazioni su come procedere. Ma è prevedibile che si seguirà uno schema identico a quello che ci ha consentito di preservare al meglio chi più ne ha bisogno” dice il commissario per l’emergenza Covid. “Sono gli scienziati a dover fare ulteriori riflessioni, anche sulla base dei dati che si stanno raccogliendo sul campo. Attendiamo il via libera, la macchina organizzativa è pronta”.
“A quelli che sono un po’ diffidenti, che attendono ancora. A loro suggerisco di informarsi chiedendo al proprio medico, ai sanitari che operano nelle corsie degli ospedali, a chi ha visto o patito la sofferenza del Covid. A loro dico che abbiamo avuto oltre 130 mila morti e abbiamo ancora adesso moltissime persone che ancora portano i segni del long Covid. Informatevi e poi fate una scelta che sia libera, nessuno vuole obbligarvi. Però io dico che dobbiamo mettere in salvo chi è intorno a noi e i nostri giovani, che sono corsi in massa nei centri vaccinali, ci hanno dato una grande lezione”, dice Figliuolo rivolgendosi agli indecisi. Quindi sulla possibilità di arrivare fino al 90% dei vaccinati, conclude: “Dove arriveremo dipende dalla buona volontà di tutti. Il vaccino ha dimostrato di essere valido anche per la variante Delta. Io dico che più siamo vaccinati, più possiamo continuare a vivere la vita sociale. E soprattutto consentire ai giovani di continuare ad andare in classe”.
(ITALPRESS)