Valori agricoli medi, i prezzi della terra in aumento nel mantovano: +4,6%. Ma crolla la sinistra Secchia: -13%

MANTOVA – Approvati dalla Commissione Provinciale Espropri, nella seduta del 25 Gennaio scorso i Valori Agricoli Medi (VAM) dei terreni agricoli valevoli per il 2023.

La determinazione dei valori è stata preceduta dall’analisi del mercato fondiario mantovano attraverso i prezzi delle terre rilevati negli atti di compravendita registrati in provincia di Mantova nel 2022 (584 atti) ed estratti dall’Agenzia delle Entrate.

L’anno scorso la mobilità fondiaria si è ridotta rispetto al 2021, con scambi diminuiti del 15% in termini di superficie e del 9,7% in termini di valore complessivo. Il numero delle contrattazioni è calato dell’8%. I prezzi della terra però sono in genere aumentati in tutte le regioni agrarie (tranne che nella numero 6 che comprende i comuni di Gonzaga, Moglia, Motteggiana, Pegognaga, San Benedetto Po e Suzzara).

Mediamente il prezzo della terra in provincia è aumentato del 4,6% ed ora si attesta a 4,5 euro al metro quadro.

Il valore complessivo del mercato fondiario provinciale 2022 è stato di 62,75 milioni di euro e 1400 sono gli ettari scambiati (circa 1% della SAU).

Il capitale fondiario mantovano immobilizzato nella terra è stimabile in circa 7,6 miliardi di euro (+ 4,83% sul 2021).

Rispetto allo scorso anno, i dati medi provinciali del mercato comprendono però una certa diversificazione interna al territorio, con diminuzione dei prezzi in alcune aree e incrementi in altre.

Nella zona collinare i valori sono rimasti abbastanza stabili (5,22 euro al metro quadro).

Nella regione agraria che comprende Marmirolo, Porto Mantovano, San Giorgio e Roverbella si è registrata una netta ripresa dei valori (+ 36,3%, 5,5 €/m2), probabilmente grazie alla presenza, in queste zone, di pregiati prati stabili, oggetto di un recente ampio progetto di valorizzazione territoriale, nonché di ottime latterie cooperative e private per la produzione di Grana Padano.

Anche nella zona di Roncoferraro-Castelbelforte (RA3B) e nel viadanese-Marcaria (RA 4), si è avuto un aumento significativo dei valori, rispettivamente +13% e +11%. Nel destra Secchia (RA7, Quistello, Poggio Rusco, Sermide, ecc..), l’area della provincia dove la terra vale meno (3,33 €/m2), dopo anni di continui cali si è registrato un aumento del 12% dei valori fondiari.

Nella RA6 (sinistra secchia: Gonzaga, Pegognaga, Suzzara, San Benedetto) si è invece verificato un – inaspettato – calo dei prezzi rispetto al 2021, scesi quasi del 13%. Questo è un territorio in cui insiste un’agricoltura particolarmente pregiata, zona di Parmigiano Reggiano (produzione che ha visto ottimi risultati negli ultimi anni). Un’analisi più approfondita ha evidenziato che qui sono state alcune compravendite di terreni golenali ad influenzare i prezzi medi.

Come sempre gli esiti dell’indagine sul mercato fondiario sono stati impiegati per orientare la determinazione dei VAM, con l’intento di avvicinarli all’andamento del mercato e di attenuarne le differenze nelle varie Regioni Agrarie.

“Mi complimento con il Presidente Nicola Balboni – ha commentato il Presidente della Provincia di Mantova Carlo Bottani – e con tutti i componenti della Commissione provinciale Espropri per il lavoro effettuato. Anche quest’anno, grazie alla metodologia adottata sulle indagini sul mercato fondiario, le analisi svolte rappresentano un caso unico in Italia, apprezzato e riconosciuto nel campo scientifico dell’economia agraria”.