E’ previsto già tra domani e lunedì il varo del nuovo dpcm anti-Covid, al centro di un lungo vertice notturno a Palazzo Chigi conclusosi solo all’alba. Tra le ipotesi emerse quella di un coprifuoco dalle 22, ma senza arrivare a un lockdown.
Sul tavolo però ci sono due opzioni: impedire a chiunque di uscire la sera, anche per andare da amici oppure come appare più probabile, e come sembra vorrebbe anche il premier Conte, chiudere dalle 22 solo i locali pubblici per bloccare la movida. In mattinata ci sarà l’incontro del Governo con le Regioni e l’Anci. Da stasera a Mantova e nel resto della Lombardia pub e ristoranti chiudono alle 24.
Il Comitato tecnico scientifico ha suggerito anche la chiusura delle attività a rischio, come palestre, parrucchieri, cinema e teatri. Ma potrebbe avvenire solo nelle regioni più colpite. Ci sono molte perplessità però nel Governo su questo eventuale provvedimento nel Governo visto che si andrebbe a colpire settori già messi in grande difficoltà se non addirittura in ginocchio dalla pandemia.
Nel Dpcm dovrebbe esserci un ampliamento dello smart working obbligatorio, in misura superiore al 50%
Gli ultimi numeri appaiono preoccupanti e pretendono interventi tempestivi. Ieri i nuovi positivi hanno sfondato quota 10 mila, mai così tanti dall’inizio della pandemia. Senza contare che le decisioni assunte dal governatore della Campania Vincenzo De Luca richiamano l’esecutivo ad una riflessione. Nel governo sono due le posizioni: una interventista con Pd e Leu che chiedono in tempi celeri l’adozione di misure ancora più stringenti, l’altra di Italia viva e Cinque stelle (ed in questa fase condivisa dallo stesso premier), più “attendista“. Ma la possibilità che all’inizio della prossima settimana l’esecutivo possa varare nuove misure di contenimento non appare per nulla peregrina ed è emersa con forza durante il vertice di questa notte.
L’Italia potrebbe quindi seguire le decisioni assunte in Francia, dove in alcuni municipi, tra cui quello di Parigi, è stato introdotto il coprifuoco.
Sempre nel corso della riunione, secondo fonti ben accreditate, si è anche ragionato della possibilità di fare ricorso ai fondi del Mes. Una parte del governo, riconducibile a Pd, Italia Viva e Leu, incalzata nelle ultime ore da un largo fronte trasversale di sindaci, dovrebbe formalizzare nelle prossime ore a Conte la richiesta di ricorrere al Mes. Anche se al momento Conte intende spingere per un’accelerazione nello sblocco dei fondi del Recovery Fund. Intanto questa sera dovrebbe tenersi il Consiglio dei ministri chiamato a dare il via libera alla legge di bilancio.