VIADANA – Pile di legna sui piloni del ponte di Viadana. A chi tocca provvedere? Anas, Aipo, Provincia di Mantova? Non è solo un problema tecnico, ma ormai anche un fenomeno visivo che attira curiosi e appassionati del fiume: la catasta di legna e detriti che si è formata attorno ai piloni del ponte continua a preoccupare. Con il livello del Po abbassato, l’ammasso emerge in tutta la sua imponenza, rivelando persino una barca incastrata tra i tronchi, segno evidente della forza con cui la piena primaverile ha trascinato materiali lungo il corso d’acqua.
La scena, quasi surreale, è visibile anche dai passeggeri della motonave “Stradivari” guidata dal capitano Giuliano Landini che accompagna i visitatori in navigazione lungo il Po. Quella che dovrebbe essere una traversata rilassante si trasforma in un momento di riflessione: un’isola di legna e rami che preme contro la struttura del ponte, minacciando stabilità e sicurezza.
A maggio, dopo il passaggio della piena, il capitano Landini ha documentato la situazione con fotografie che sta per inviare all’Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po), l’unico ente autorizzato a intervenire. I Comuni rivieraschi reggiani, collaborano con Aipo nell’ambito del progetto di estensione della riserva Unesco “Po Grande”, che include anche questo tratto del fiume.
Il problema, però, è tutt’altro che estetico. La catasta, oltre a esercitare pressione sul pilone del ponte, rischia di trasformarsi in un tappo pericoloso in caso di nuove piene. Se la corrente dovesse staccarla, il materiale potrebbe essere trascinato a valle, con conseguenze potenzialmente gravi per altre infrastrutture.
Va ricordato che la rimozione dei detriti può essere effettuata solo dagli organi competenti. Qualsiasi intervento non autorizzato comporterebbe responsabilità penali, motivo per cui gli amministratori locali e gli appassionati del fiume chiedono che si agisca prima dell’autunno, quando potrebbe arrivare una delle due piene annuali visti i cambiamenti climatici in atto.