Viadana, partito il progetto educativo “Strade Basse”: coinvolgere i giovani per valorizzarne i talenti

L'assessore Maria Grazia Tripodo

VIADANA – Lo scorso mese ha preso il via “Strade Basse”, un progetto di educativa di comunità nel comune di Viadana, con l’obiettivo di coinvolgere i giovani del territorio, valorizzarne talenti e competenze e stimolare la loro partecipazione attiva alla vita della comunità. Si tratta di un progetto nato dalla volontà dell’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Viadana che, già dallo scorso autunno, aveva avviato dei tavoli di confronto finalizzati alla definizione di una proposta educativa caratterizzata dall’intenzione di leggere il mondo giovanile in chiave generativa.
L’iniziativa, fortemente voluta dal Comune di Viadana e realizzata in collaborazione con l’Azienda Speciale Consortile “Oglio Po”, cooperativa Alce Nero, cooperativa Papa Giovanni XXIII e cooperativa Simpatria, prevede il coinvolgimento di educatori esperti che “abiteranno” le piazze e i luoghi della città; saranno accanto ai ragazzi e alle ragazze che trascorrono sulle strade una parte del loro tempo libero per fare prevenzione, condividere le loro esperienze, ascoltare le loro idee ed i bisogni e mediare con adulti e istituzioni per sostenere la realizzazione di idee e proposte.
In questi ultimi due anni i giovani del nostro territorio hanno pagato un pesante tributo all’emergenza sanitaria non ancora del tutto superata: la scuola ci racconta di divari sempre più ampi, con ragazzi e ragazze più fragili in difficoltà e a rischio esclusione. In questo contesto, aumentano i rischi di isolamento sociale e di comportamenti devianti a cui rispondere stimolando partecipazione e senso di appartenenza ai propri luoghi e alla propria comunità.
I nostri ragazzi hanno bisogno di sentirsi coinvolti – dichiara Mariagrazia Tripodo, titolare dell’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Viadana nonché Presidente dell’Azienda Speciale Consortile Oglio Po. Se percepiscono noi adulti distanti dai loro bisogni cercano di richiamare la nostra attenzione, magari in modo eclatante. Ma non chiamiamo i protagonisti di questi episodi spiacevoli “Baby Gang”.
Durante il Consiglio Comunale di qualche giorno fa, ho ribadito di stare attenti alle “etichette” per evitare di creare una percezione di pericolo sociale distorta. Questi gruppi di ragazzi non sono dei criminali, ma so per certo che, per noia o per mancanza di punti di aggregazione, manifestano il loro disagio in maniera eclatante. E’ importante che tutta la comunità viadanese, intesa come comunità educante, prenda a cuore tali problematiche, le faccia proprie e le condivida all’interno di un lavoro di rete. Seguendo quest’ottica, e grazie al contributo del 5Xmille che i nostri cittadini hanno versato in favore del Comune negli ultimi anni, abbiamo ritenuto opportuno lavorare a questo progetto di utilità sociale rivolto agli adolescenti del nostro territorio. La nostra intenzione è quella di coinvolgerli per far accrescere il loro senso di appartenenza e di partecipazione. Renderli insomma cittadini attivi! Il progetto sperimentale “Strade basse” coinvolgerà operatori esperti che si stanno già muovendo sul territorio per intercettare le richieste degli adolescenti. Nutro delle aspettative molto alte su questo tipo di attività perché sono certa della competenza di chi seguirà il progetto e credo fortemente nel potenziale dei nostri giovani viadanesi.
In merito a questa iniziativa mi piace citare il fondatore dello scoutismo Baden-Powell: ” in ogni ragazzo c’è sempre almeno un 5 % di buono e sta a noi saperlo scoprire e farlo crescere. ”

In questo contesto, “Strade Basse” si inserisce in una rinnovata spinta al coinvolgimento territoriale nella definizione e nella realizzazione delle politiche sociali e di welfare ed incrocia il “Progetto sperimentale di Sviluppo di Comunità” del Piano di Zona del sub-ambito viadanese.
Il progetto, finanziato dal Comune di Viadana, beneficia della valorizzazione di risorse degli enti di terzo settore con progetti provinciali attivi, come “Strade per Quoz” – finanziato a coop. Alce Nero da Regione Lombardia sul tema della riduzione del rischio – e “Non uno di meno” – finanziato a coop. Simpatria da Impresa Sociale “Con i bambini” sul tema dell’abbandono scolastico.

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