VIADANA – Tre anni di iter e oggi, finalmente, il taglio del nastro. E’ stato inaugurato in mattinata il nuovo edificio di proprietà comunale situato in via San Francesco 33, a Viadana, alla presenza delle autorità civili, religiose e militari, in testa il Sindaco Nicola Cavatorta, il Vice Alessandro Cavallari, i deputati Andrea Dara (Lega Nord) e Paola Mancini (Fratelli d’Italia), l’Assessore ai Lavori pubblici Romano Bellini e il suo predecessore Ivan Gualerzi.
Nel 2022 il Comune di Viadana era stato beneficiario di finanziamenti Pnrr per 2,7 milioni di euro complessivi, grazie all’aggiudicazione del bando regionale denominato “Sicuro, Verde e Sociale” relativo alla riqualificazione e decarbonizzazione degli edifici pubblici. “Abbiamo individuato – ha affermato Cavatorta nel suo discorso – l’intervento più significativo, ovvero quello della nuova costruzione del valore di circa 1,4 milioni di euro, a seguito di demolizione delle abitazioni ormai vetuste risalenti agli anni Cinquanta del secolo scorso. Gli altri interventi di ristrutturazione sugli immobili di edilizia residenziale pubblica presenti nel Comune di Viadana riguardano la qui adiacente palazzina al civico 35, l’edificio situato in via Mazzini 56 sempre nel centro cittadino e nelle frazioni Nord, quella di via Giulio Romano 20 a San Matteo delle Chiaviche e di via Buozzi 49 a Sabbioni, per il restante 1,3 milioni di euro”.
Sei gli appartamenti che saranno consegnati in parte agli inquilini che già abitavano le strutture demolite, in parte tramite nuove assegnazioni. “Abbiamo voluto anche riservare un appartamento, come previsto e consentito dalla normativa, da dare nelle disponibilità delle Forze dell’Ordine, conseguentemente all’apposito bando predisposto e pubblicato dalla Prefettura. Questo a dimostrazione dell’attenzione che abbiamo nel favorire e incentivare la permanenza sul territorio delle Istituzioni dedite alla prevenzione e alla sicurezza” ha chiosato Cavatorta. “Il nostro auspicio, come Amministrazione comunale, è che coloro che andranno ad abitare questi nuovi spazi possano essere consapevoli del valore e apprezzare i luoghi rinnovati, conservandoli nel migliore dei modi. Con la speranza che, se ben abitati, possano durare nei decenni e in futuro essere riassegnati ad altre famiglie bisognose”.