MANTOVA – I carabinieri delle Stazioni di San Giorgio Bigarello e Sustinente, nell’arco delle ultime 24 ore, hanno tratto in arresto due uomini per due distinti casi di maltrattamenti in famiglia.
L’ultimo caso si è verificato questa notte in località Mottella. L’operatore della Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri di via Chiassi, ricevuta la chiamata al 112, ha immediatamente percepito la gravità della situazione: la voce stridula di una donna che, dopo essere stata minacciata con un coltello dal proprio marito ubriaco, alla presenza del figlio minore, ha deciso di rifugiarsi all’interno di una stanza e attendere l’arrivo dei carabinieri. I militari intervenuti, dopo aver calmato gli animi e constatato l’evidente disagio sociale, hanno raccolto indizi tali per poter sostenere che non era la prima volta che all’interno di quella casa si fossero verificati episodi di violenza domestica. L’uomo, un ucraino 43enne, è stato quindi ammanettato e accompagnato al carcere di via Poma e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Mantova.
L’altro episodio vede, invece, protagonista un italiano, classe 1974, che nel giro di pochi mesi, da compagno premuroso e piacevolmente geloso, si è tramutato in orco. I carabinieri, grazie alla denuncia della vittima, sono riusciti, infatti, a ricostruire reiterati episodi di violenza, verbale e talvolta anche fisica, e di condotte abituali di molestia, che col passare del tempo si sono concretizzati di fatto in un controllo continuo della vita e dei movimenti della donna. Spiata mediante telecamere sul luogo di lavoro, impossibilità di uscire di casa senza il permesso, controllo delle conversazioni telefoniche e imposizione dell’uso del vivavoce mentre parlava con i suoi familiari: queste le accuse mosse dalla Procura della Repubblica di Mantova, che ha indotto il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale ad accogliere pienamente la proposta avanzata dalla Procura stessa, grazie alle indagini condotte dai carabinieri della Stazione di Sustinente. Anche per lui si sono aperte le cancellate della Casa Circondariale di Mantova.
Se è vero che il numero di denunce per maltrattamenti e stalking è in costante aumento, è purtroppo altrettanto vero che in questo delicato settore emerge solo una piccola parte dei reati che vengono commessi. Infatti le denunce che arrivano sono molto meno degli episodi criminali che avvengono, per lo più in famiglia. Per la donna è sempre difficile farli emergere. Spesso le persone che sono vicine alla vittima non sempre spingono a denunciare, ma tendono, anzi, a far sì che il problema sia risolto nell’ambito familiare, con l’illusione che la sopportazione possa consentire alla donna di vivere con il compagno e all’uomo di non essere più violento. L’esperienza quotidiana, però, dimostra il contrario: gli episodi di violenza hanno delle escalation nel tempo e le denunce arrivano quando le violenze sono ormai insopportabili, con danni anche psicologici non indifferenti. Non mancano purtroppo i casi in cui è ormai troppo tardi.
L’invito dei Carabinieri è di avere fiducia nelle Istituzioni e di denunciare.
“Se sei vittima di atti persecutori o di qualsiasi forma di violenza fisica o psicologica, non sopportare più: i Carabinieri possono aiutarti. Chiama il numero 112 oppure recati presso la caserma più vicina. Noi #PossiamoAiutarvi”.