Alle 4:42 del mattino di oggi, 21 giugno 2025, il Sole ha raggiunto il punto più alto del suo cammino apparente nel cielo, dando ufficialmente il benvenuto all’estate. È il solstizio d’estate, l’evento astronomico che segna il giorno più lungo dell’anno nell’emisfero settentrionale. In Italia, ad esempio, il Sole è sorto alle 5:36 e ha salutato l’orizzonte soltanto alle 20:51, regalando oltre 15 ore di luce.
Il fenomeno, ciclico ma sempre affascinante, è il risultato dell’inclinazione dell’asse terrestre. La Terra, infatti, orbita attorno al Sole inclinata di 23,5 gradi rispetto al piano dell’eclittica. È proprio questa inclinazione a determinare le stagioni: quando l’emisfero nord è maggiormente rivolto verso il Sole, come accade a giugno, viviamo l’estate; quando invece è inclinato in senso opposto, è inverno. Durante il solstizio d’estate, il Sole raggiunge la massima declinazione a nord, illuminando il Circolo Polare Artico e lasciando l’Antartico avvolto nell’oscurità.
Ogni anno il solstizio avviene con un leggero slittamento temporale – circa sei ore di differenza – a causa della complessa dinamica del moto terrestre. Per riallineare il calendario con il ciclo astronomico, intervengono gli anni bisestili, che correggono questa discrepanza accumulata. Il solstizio d’estate non è solo un fatto scientifico, ma anche un momento intriso di simbolismi e tradizioni antichissime. In molti Paesi del Nord Europa, come la Svezia e la Finlandia, si celebra il Midsummer, erede di antichi riti pagani che inneggiano alla luce e alla fertilità, con danze, fuochi e banchetti. Nel Regno Unito, migliaia di persone si radunano ogni anno a Stonehenge, il celebre sito megalitico il cui allineamento sembra proprio pensato per celebrare il Sole al suo apice. Anche nell’Europa orientale si accende la festa: la Notte di Kupala intreccia simboli d’acqua, fuoco e amore in una celebrazione che abbraccia la natura e il mistero. Più a sud, in Tirolo, si onora il sole accendendo falò sui pendii montani, un antico omaggio alla sua potenza.
In Italia, oltre al sole alto nel cielo, quest’anno il solstizio è stato reso ancora più suggestivo da un raro spettacolo celeste: all’alba del 22 giugno, la sottile falce di Luna calante ha danzato accanto a Venere nella costellazione dell’Ariete, offrendo un incantevole incontro planetario agli appassionati di astronomia. Tra le iniziative più curiose di quest’anno spicca anche la rievocazione dell’esperimento di Eratostene, il filosofo greco che nel III secolo a.C. calcolò con sorprendente precisione le dimensioni della Terra osservando l’ombra proiettata da un semplice bastone. L’esperimento è stato riproposto esattamente alle 13:13, nel momento in cui il Sole si trovava allo zenit.
Ma non c’è solo Stonehenge. Anche in Italia il solstizio trova luoghi iconici per la sua celebrazione. In Sicilia, ad esempio, la Piramide 38° Parallelo di Fiumara d’Arte, a Motta d’Affermo, si apre al pubblico proprio in questo periodo per mostrare i suggestivi giochi di luce che attraversano la sua struttura, trasformandola in un tempio moderno dedicato al Sole. Dopo il culmine del solstizio, però, il ciclo naturale riprende il suo corso: già dal 22 giugno, le giornate cominceranno ad accorciarsi progressivamente, fino a raggiungere l’equinozio d’autunno e poi il solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno. Un eterno equilibrio tra luce e buio che da millenni accompagna l’umanità, alimentando miti, scienza e celebrazioni.