MANTOVA – Venticinque anni fa il mondo perdeva uno dei cantautori più iconici del panorama musicale. Stroncato da un cancro ai polmoni, Fabrizio de Andrè si spegneva in una stanza dell’Istituto Tumori di Milano. Il 18 febbraio di quel 1999 avrebbe compiuto 59 anni.
“Capace come pochi altri di raccontare i contrasti della sua Genova e della società, De Andrè si è fatto portavoce degli ultimi, diventandone il ‘poeta’. Nelle sue composizioni si sono ritrovate a convivere poesia e musica in un equilibrio fatto di dettagli quasi impercettibili ma fondamentali: testi liberi si intrecciano a melodie ora incalzanti, ora delicate, misurate sempre in funzione della storia da raccontare. . scrive la giornalista Isabella Rizzitano – I dialoghi tra gli strumenti, i contrappunti prodotti nelle partiture e i temi mai scontati, hanno fatto di Faber (questo il soprannome che gli aveva dato l’amico Paolo Villaggio) un simbolo di una corrente unica”.
E De Andrè, grande musicista e poeta degli ultimi, fu protagonista in più occasioni a Mantova. Si esibì infatti diverse volte. Nei mitici anni ’70 del Caravel quando qui approdavano i big della musica italiana e straniera, De Andrè cantò addirittura due volte nel 1975: il 18 maggio e il 27 novembre. In uno dei due concerti del ’75 De Andrè conobbe anche il compianto scrittore e critico letterario mantovano Alessandro Gennari scomparso nel 2000. Fu quello il concerto che il cantautore non portò a termine per una contestazione del pubblico.
De Andrè in quell’occasione chiamò sul palco un ragazzo che era in prima fila e si mise a conversare con lui. Quel giovane era Gennari con il quale, nel 1996, scrisse il libro “Un destino ridicolo”, in parte autobiografico, portato al cinema dodici anni dopo da Daniele Costantini con il titolo “Amore che vieni, amore che vai”.
De Andrè tornò a Mantova anche il 12 gennaio del 1979 per l’indimenticato concerto, sempre al Caravel, con la PFM (Premiata Forneria Marconi): un autentico abbraccio tra rock e poesia che rimarrà per sempre nella storia della musica italiana.
A distanza di 25 anni dalla sua morte, per onorarne la memoria, la Fondazione Fabrizio De André Onlus e Sony Music Italia lanciano il progetto intitolato ‘Way Point. Da dove venite… Dove andate?’, che si propone di celebrare la vita dell’artista attraverso le sue parole, il suo pensiero, le sue visioni e i suoi messaggi, ancora oggi. Il progetto, sviluppato nel corso del 2024, prevede diverse iniziative dedicate a De André, tra le quali il riordino di tutta la sua discografia con la ristampa dei suoi dischi in studio in ordine cronologico. Le riedizionisaranno disponibili in versione LP nero e CD, arricchite da annotazioni autografe di Fabrizio De André, commenti, estratti di interviste legate alle canzoni e agli album, nonché da documenti inediticonservati presso il Centro studi De André dell’Università degli Studi di Siena. Le prime quattro ristampe saranno disponibili dal prossimo 16 febbraio, con pre-ordine già attivo a partire da oggi.
– ‘Volume 1’ (1967) – ‘Tutti morimmo a stento’ (1968) – ‘Volume 3’ (1968) – ‘La buona novella’ (1970) – ‘Non al denaro non all’amore né al cielo’ (1971) – ‘Storia di un impiegato’ (1973) – ‘Canzoni’ (1974) – ‘Volume 8’ (1975) – ‘Rimini’ (1978) – ‘Fabrizio De André’ (aka ‘L’Indiano’) (1981) – ‘Crêuza de mä’ (1984) – ‘Le Nuvole’ (1990) – ‘Anime Salve’ (1996)