A Grazie un polittico di 12 madonnari in omaggio al Santuario e alla sua storia

Grazie blindata a Ferragosto con messe e ristoranti solo su prenotazione. Presidiato anche l'accesso dal lago

CURTATONE – Al tempo del Covid-19 l’Antichissima Fiera delle Grazie si fa social ma non solo. Al fine di non interrompere una tradizione consolidata, pur nell’impossibilità di definirne uno svolgimento regolare causa l’emergenza sanitaria degli ultimi mesi, l’amministrazione comunale di Curtatone intende comunque colmare il vuoto lasciato nei giorni a cavallo di Ferragosto dall’assenza di attività nel piccolo borgo di Grazie, considerato tra i più belli d’Italia. Lo fa con iniziative volte alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico locale, così fortemente legato alla tradizione del territorio di cui da sempre la Fiera, con l’Incontro Nazionale dei Madonnari, è espressione e, allo stesso tempo, strumento di promozione. L’impegno e l’auspicio del sindaco Carlo Bottani e del vice Federico Longhi non è stato disatteso: il Comune di Curtatone ha quindi progettato in occasione della Festa dell’Assunta importanti momenti celebrativi e di divulgazione dell’arte madonnara.

A partire dal pomeriggio del 14 agosto e fino al tramonto del 15 si svolgerà sulla pagina Facebook dell’Antichissima Fiera delle Grazie una “staffetta artistica” (denominata “I madonnari nelle ore di Grazie“) che vedrà coinvolti in più tappe alcuni storici ed esperti d’arte in collegamento con artisti madonnari che, nelle proprie abitazioni in Italia e all’estero, realizzeranno in diretta opere d’ispirazione sacra, quest’anno inevitabilmente legate anche al particolare momento storico tuttora in corso.

Nella giornata del 15 agosto verrà invece pubblicato sulla pagina Facebook della Fiera il video (dal titolo “I madonnari nel cuore di Grazie“) della performance con la quale i maestri madonnari celebrano il Santuario della Madonna delle Grazie, ricordandone il motivo della costruzione: nel 1399 il capitano del popolo Francesco Gonzaga volle che l’antico santuario che sorgeva sulle rive del lago Superiore venisse rifatto nelle linee che tuttora si possono ammirare come ex-voto alla Madonna delle Grazie per la cessazione della peste che imperversava in quegli anni.

Il progetto artistico
Nei giorni più bui del lockdown il rettore del santuario don Giovanni Lucchi, la Diocesi di Mantova – in primis il vescovo monsignor Marco Busca – e il direttore dei beni culturali monsignor Giancarlo Manzoli hanno ideato un progetto condiviso e curato dagli storici dell’arte Paola Artoni e Paolo Bertelli, da anni studiosi del santuario della Beata Vergine delle Grazie. Come la fondazione di questo luogo fu una preghiera per la fine della peste, allo stesso modo oggi l’arte invoca la fine della pandemia e diventa preghiera per i morti, i malati e i guariti. Il progetto voluto e sostenuto dall’amministrazione comunale di Curtatone, vede la direzione artistica di Mariano Bottoli, maestro madonnaro protagonista da oltre quarant’anni dell’incontro di Grazie. A lui il compito di ideare un polittico, composto da 12 tele che riecheggiano la struttura dell’impalcato ligneo che si trova alle pareti della basilica, e di selezionare gli undici colleghi, tra i migliori artisti madonnari del panorama internazionale, che si sono occupati di altrettanti scomparti del polittico. Sono: Victor Boni, Vera Bugatti, Mariangela Cappa, Liliana Confortini, Fabio Maria Fedele, Gabriele Ferrari, Ketty Grossi, Simona Lanfredi Sofia, Tiberio Mazzocchi, Anna Salvaterra, Valentina Sforzini. Ne è nata un’opera che, per certi versi, evoca il modus operandi del “Giudizio Universale” realizzato a più mani dai madonnari nel 1991 per accogliere papa San Giovanni Paolo II a Grazie, durante la sua visita in terra mantovana. Il programma iconografico è un continuo rimando alla storia del santuario: al vertice si trova l’Assunta, poi vi sono la basilica, l’icona della Beata Vergine qui venerata e la posa della prima pietra della chiesa; quindi i santi della peste San Rocco e San Sebastiano e i santi legati a Grazie: San Bernardino che qui predicò esattamente sei secoli fa, San Pio X che amò questo luogo al tempo del suo vescovato a Mantova e lo stesso papa San Giovanni Paolo II. A rappresentanza dei madonnari è stato scelto Totò De Angelis in arte Straccetto, indimemticabile e carismatico artista scomparso qualche anno fa.

Il video
A memoria di questa iniziativa è stato girato un video che documenta le fasi di questo progetto: dall’elaborazione delle singole tele alla loro distesa sul pavimento della navata deserta del santuario, dalla benedizione delle opere e degli autori da parte del rettore all’allestimento del grande polittico (alto 9 metri e largo 7,50 metri) nella sagrestia del santuario. Il video sarà online nella giornata di Ferragosto.

L’esposizione nel mese di agosto
Per volere del rettorato e della diocesi, l’opera sarà assemblata all’interno del santuario nella sagrestia nuova. Per tutto il mese di agosto sarà infatti visibile ai fedeli e al pubblico, con il pregio di continuare la tradizione mantovana anche in un anno in cui sarà impossibile proporre un concorso così come lo conosciamo, e di approfondire temi sacri che – alla luce della pandemia che ha colpito il mondo intero – rimangono più attuali che mai.

Il volume
A memoria del progetto è pubblicato un volume edito nella collana “Esercizi d’arte” di Universitas Studiorum che raccoglie un reportage fotografico firmato da Marina Tomasi, con testi istituzionali, dei curatori, del vescovo monsignor Marco Busca, dell’architetto don Stefano Savoia e di Peter Assmann, già direttore del complesso museale Palazzo Ducale di Mantova e per alcuni anni presidente di giuria del concorso di Grazie.

La destinazione delle opere
Tutto il materiale video e foto raccolto in occasione di questa iniziativa andrà ad arricchire il patrimonio del Museo comunale dei Madonnari diretto da Paola Artoni.
Il Museo, che per sua stessa natura è sempre in divenire, ospita le testimonianze delle radici e della storia di questa particolare arte di strada. Qui sono infatti conservati alcuni pannelli dipinti a gessetto, tavolette realizzate con terra battuta (memoria di quando non era ancora impiegato l’asfalto) nonché le testimonianze documentarie (foto, locandine, pubblicazioni specifiche, video, bozzetti) raccolte e schedate. La fruizione del materiale video e fotografico raccolto nel 2020 sarà quindi garantita, oltre che virtualmente, anche dal vivo nel museo stesso. Ciò garantirà pertanto l’approccio diretto rivolto a un ampio pubblico di diversa formazione culturale e scientifica, dai semplici visitatori agli esperti d’arte, di tradizioni popolari e folkloriche, nonché al sempre maggior numero di appassionati di street art.

Com’è noto, le vigenti norme di sicurezza non permettono di poter programmare una manifestazione che richiama annualmente oltre 100mila visitatori, anche grazie al concorso dei madonnari, che con le loro opere effimere trasformano ogni anno il sagrato del santuario dedicato alla Beata Vergine Maria delle Grazie in una tavolozza dai mille colori. Grazie al loro incontro che ininterrottamente dal 1973 si svolge sul Sagrato del Santuario, i  madonnari sono invitati dall’amministrazione comunale a dare continuità all’antica tradizione di dipingere sull’asfalto, con materiali poveri ed effimeri, immagini sacre popolari. Poiché quest’anno tutto ciò non sarà possibile, lo sforzo più importante è quello di dare lustro con iniziative social al fascino indelebile dell’Antichissima Fiera delle Grazie e cercare di dare radici all’arte antica espressa dai maestri madonnari, rendendo tradizione qualcosa che dura lo spazio di un temporale, che non sopravvive ad un semplice acquazzone e che si può catturare solo con l’obiettivo fotografico.