MONTANARA (CURTATONE) Domani sera 14 luglio alle ore 21.00, presso Alfaomega Associazione Volontari e Fondazione Malagutti onlus in Via dei Toscani 8 a Montanara, andrà in scena lo spettacolo Pesticidio della compagnia teatrale “Cada Die Teatro” di Cagliari. L’evento è a ingresso libero.
Cada Die Teatro, nata nel 1982 a Cagliari e riconosciuta già nel 1987 dal MIBACT (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) come impresa di produzione teatrale d’innovazione e sperimentazione, ha sede presso la Vetreria di Pirri, un’ex fabbrica di vetro, divenuta polo culturale della città di Cagliari.
La compagnia, che coniuga tradizione popolare e teatro contemporaneo prestando grande attenzione alla figura dell’attore, organizza rassegne, corsi, spettacoli e laboratori teatrali di formazione, cominciando nel 1999 dal progetto Migranti per fasce deboli di giovani e adulti. È partner dal 2003 della Scuola di Arti Sceniche e dal 2006 della Cattedra di Antropologia e dell’ISRE (Istituto Superiore di Ricerca Educativa) di Nuoro, con i quali raccoglie le testimonianze dei sopravvissuti ai bombardamenti del 1943 su Cagliari per la realizzazione di un documentario prodotto da RAI Sardegna (Quando scappavamo con il pigiama, 2006). Negli ultimi anni, partecipa a progetti europei di teatro sociale (Meeting the Odissey, 2014-2016) e, insieme all’impresa Con i Bambini, crea un progetto teatrale dedicato alla fascia 0-6 anni (Sul filo, una rete per piccoli equilibristi). Dal 2019, infine, si dedica a un progetto di formazione e di recupero dei detenuti nei penitenziari attraverso il teatro (Per Aspera ad Astra – Come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza).
La pièce teatrale di Pesticidio, dotata di un forte aggancio alla tradizione grazie a un brano di launeddas, – che vede come autori Pierpaolo Piludu, anche attore, e Andrea Serra, voce fuori campo di Lia Careddu, regia di Alessandro Mascia, launeddas di Bruno Loi e disegno luci di Giovanni Schirru – è incentrata sulla figura Bachisio, un contadino molto legato alla sua terra, che con tanti altri cittadini del suo paese sta lottando contro una multinazionale, Bentulare, la quale si appropria di grandi appezzamenti di terreno in tutta la Sardegna per l’agricoltura intensiva.
Bachisio è sostenuto anche dal figlio Michelangelo, laureato in agraria, che da anni cerca di coniugare le antiche conoscenze agricole con la ricerca scientifica e la produttività. I due protagonisti, nel corso dell’opera, per non inquinare le loro produzioni biologiche, cercheranno di convincere Bentulare a non sversare nei terreni accanto ai loro pesticidi e sostanze tossiche. L’opera, attraverso il racconto di Bachisio, si trasforma in una di dichiarazione d’amore verso la Giustizia, la Terra e verso l’Amore stesso.