MANTOVA – Sono stati aggiudicati i lavori nelle scorse settimane e ormai tutto è pronto a Palazzo della Ragione per dare il via agli interenti che faranno dell’edificio medievale nel cuore di Mantova la sede della prestigiosa collezione Sonnabend di arte contemporanea. 98 opere di artisti del calibro degli americani Andy Wharol, Jasper Johns, Roy Lichtenstei, e Robert Rauschenberg o degli italiani Michelangelo Pistoletto e Mario Schifano. Una collezione che, grazie a Ileana Sonnabend che ne fu fautrice insieme al marito Michael e al figlio adottivo Antonio Homem, è una preziosa testimonianza degli sviluppi creativi del Novecento.
Un percorso lungo è quello che c’è dietro al suo arrivo a Mantova come spiega il sindaco Mattia Palazzi: “Ci ho lavorato quasi quattro anni. Volevo portare a Mantova, città del Rinascimento, anche una collezione di arte contemporanea di rilievo internazionale, che è ciò che mancava. Abbiamo avviato questo percorso grazie alla collaborazione con Mario Codognato, che sarà il direttore del Museo Sonnabend Mantova, come richiesto dalla Fondazione Sonnabend, esattamente come è stato richiesto che la gestione del museo venga affidata a Marsilio Arte. Sono stato a New York circa due anni e mezzo fa per incontrare Antonio Homem, presidente della Collezione. Gli ho proposto di riunirla e darle sede a Mantova. Homem conosceva già la città, ne apprezzava la storia e i luoghi simbolo come Palazzo Ducale e Palazzo Te. È rimasto entusiasta all’idea di inserire la sua collezione in un contesto così ricco di storia e da lì è partito un lavoro importante, coinvolgendo anche la Soprintendenza e tutti gli enti competenti.
Avete affidato l’allestimento a Federico Fedel, come sarà il progetto architettonico e museografico?
E’ il risultato di un lungo confronto con la Soprintendenza e la parte americana. Abbiamo cercato un equilibrio tra l’esigenza di esporre correttamente le opere e quella di rispettare l’identità di Palazzo della Ragione. L’allestimento prevederà percorsi rettilinei, senza coperture a tetto, per mantenere la vista sugli affreschi del palazzo. L’edificio sarà dotato di un impianto di raffrescamento per garantire le condizioni microclimatiche ideali. Ci sarà anche un portale d’ingresso importante e un bookshop, ma soprattutto si preserverà la spazialità complessiva del palazzo. Non è stato semplice, ma abbiamo trovato una sintesi che ha convinto tutti. Ricordiamo che stiamo parlando di una collezione che ci viene data in comodato d’uso gratuito per sei anni, con possibilità di rinnovo per altri sei. E’ un periodo lungo e infatti stiamo parlando di un museo.
Come mai avete pensato proprio a Palazzo della Ragione e come pensate di conciliare i linguaggi dell’arte contemporanea con quelli di un palazzo del tredicesimo secolo?
Abbiamo pensato a Palazzo della Ragione perchè questo è un luogo e un contenitore perfetto per realizzare all’interno un percorso di visita, e poi perchè è nel cuore di Mantova. Ma non è solo una scelta estetica o logistica: oggi tutte le città cercano nuovi modi per ripensare i centri storici. Noi crediamo che questo museo non solo porterà nuova linfa turistica, ma rappresenti anche una sfida culturale e sociale importante.
Vogliamo che sia il perno di una filiera che coinvolga i giovani della città, della provincia e anche delle aree vicine che lavorano sull’arte contemporanea. L’idea è costruire un ecosistema creativo che, in dialogo con la Collezione Sonnabend, il cui valore stimato è di quasi 300 milioni di dollari, possa generare nuovi progetti, nuove idee e nuove esperienze. E che queste abbiano un impatto anche sul centro storico.
Palazzi torna quindi sul tema della crisi del commercio e ribadisce come serva a poco guardare con malinconia agli anni ’80 perchè gli indicatori di oggi quali denatalità commercio online, salari, dicono che quel tipo di offerta commerciale non può tornare. E questo vale non solo per Mantova ma per tutte le città. “Dobbiamo quindi ripensare gli spazi urbani, anche quelli oggi vuoti, con nuovi progetti. Il museo può diventare un luogo generativo: uno spazio dove i giovani possano lavorare, creare, esporre. Magari trasformando alcuni locali in atelier, luoghi dove cultura e creatività diventano elementi di sviluppo” dichiara il sindaco
Quali possono essere dunque i ritorni culturali ed educativi del Museo Sonnabend?
Aprirà nuove prospettive per la città. La mia aspettativa, e ci lavoreremo molto anche sul piano della comunicazione e del marketing, è che il Museo Sonnabend porti a Mantova non solo turisti stranieri – come quelli americani o anglosassoni che oggi rappresentano una quota ancora bassa – ma soprattutto giovani italiani appassionati di arte contemporanea.
Per vedere le opere della Collezione Sonnabend dovranno venire qui: non saranno visibili altrove. Come succede con la Fondazione Prada a Milano o con Venezia, che oggi è la capitale italiana del contemporaneo, anche Mantova può diventare una terza tappa nazionale e internazionale per il contemporaneo. E questo non c’è dubbio porterà nuove idee alla città”.
Tutti i dettagli nel video servizio con l’intervista al sindaco di Mantova Mattia Palazzi