“All in rock”, Nomadi e Alberto Bertoli fanno ballare 2mila persone entusiaste

MANTOVA – A distanza di un anno dall’incredibile successo della prima edizione, “All in Rock” è tornato a far vibrare di emozioni Mantova, confermandosi come uno degli eventi più attesi e significativi dell’anno. L’ormai celebre concerto integrato di Casa del Sole ha visto la partecipazione di 2.000 spettatori entusiasti, che hanno assistito a una performance straordinaria dei Nomadi, accompagnati da Alberto Bertoli. Un evento che ha saputo mescolare musica, inclusione e messaggi di pace e solidarietà, rendendo Mantova non solo un palcoscenico, ma anche un simbolo di accessibilità culturale.
Il concerto al Palaunical, che si è trasformato in un grande palcoscenico collettivo, è stato una sorta di dialogo tra artisti e pubblico. Giovanni Rodelli, Direttore Generale di Casa del Sole, ha sottolineato l’importanza di questo evento: “In platea abbiamo goduto della presenza di bambini, ragazzi, adulti, famiglie. I Nomadi si confermano una volta in più come una band trasversale, che sa unire e far dialogare le diverse generazioni.”
L’evento ha attratto l’attenzione di molte associazioni locali, che hanno partecipato attivamente, portando la loro unicità e ricchezza. Ogni realtà presente ha contribuito a creare un’atmosfera di comunità e accoglienza, facendo di “All in Rock” un evento non solo musicale, ma anche culturale e sociale. Tra le varie associazioni, molte hanno messo in mostra le loro attività e hanno avuto l’opportunità di far conoscere le loro missioni, dimostrando che la cultura può e deve essere un veicolo di inclusione.
Un elemento di grande rilievo è stata la presenza di Rai Accessibilità, media partner dell’evento, che ha garantito un’ulteriore dimensione di inclusione. Zena e Valentina, due Lis Performer, hanno interpretato con passione i versi delle canzoni dei Nomadi, rendendo la musica accessibile a tutti. Le persone presenti hanno potuto seguire i testi in tempo reale grazie ai sottotitoli forniti da Francesca Marchionne, visibili su uno schermo collocato sopra il palco e sui propri smartphone. Questa innovativa tecnologia ha permesso a tutti di godere appieno dello spettacolo, rompendo le barriere e rendendo la musica un linguaggio universale.
Le stanze chill out, attrezzate con la presenza di otto terapisti ed educatori di Casa del Sole, hanno offerto uno spazio ideale per chi necessitava di un momento di relax e tranquillità durante lo spettacolo. Questo aspetto ha dimostrato come un evento culturale possa prendersi cura delle esigenze di tutti, creando un ambiente ideale per la fruizione della musica.
I numeri parlano chiaro: quest’anno “All in Rock” ha registrato un incremento di pubblico del 35% rispetto all’edizione precedente. Un segnale tangibile dell’apprezzamento della comunità per iniziative che promuovono l’inclusione e la giustizia sociale. L’evento ha ricevuto anche importanti attestati di stima da parte delle istituzioni locali, con il Comune di Mantova che lo ha riconosciuto e sovvenzionato, e la Provincia di Mantova che ha sostenuto l’iniziativa, sottolineando l’importanza di eventi che abbracciano i valori dell’inclusione e della partecipazione sociale.

Per la prima volta, “All in Rock” ha ottenuto anche il patrocinio e un contributo dalla Regione Lombardia, un chiaro segnale dell’impegno delle istituzioni nel promuovere eventi che favoriscono la coesione sociale e il benessere della comunità. La presenza di Rai in qualità di Media Partner ha ulteriormente nobilitato l’evento, permettendo di aggiornare in tempo reale gli spettatori di tutta Italia tramite video, foto e contributi sui social.
“All in Rock” non è solo un concerto; è un messaggio di speranza e di cambiamento. Casa del Sole ribadisce il suo desiderio di essere a servizio della comunità per una società più giusta e inclusiva. La musica diventa in questo contesto uno strumento di aggregazione e trasformazione, capace di riunire persone con storie e vissuti differenti, unite dalla bellezza dell’arte.
In un’epoca in cui le disuguaglianze sembrano amplificarsi, eventi come “All in Rock” sono essenziali. Ci ricordano che la cultura deve essere un bene comune, accessibile a tutti, e che la società può e deve impegnarsi per costruire spazi di inclusione dove ogni individuo, indipendentemente dalle proprie abilità, possa sentirsi libero di accedere e di essere sé stesso. La manifestazione ha definitivamente dimostrato come la musica possa superare le barriere e favorire la costruzione di un mondo più accogliente, dove ogni nota suonata diventa un passo verso l’inclusione e la solidarietà.
Mantova si conferma quindi capitale dell’accessibilità, e “All in Rock” si afferma come un appuntamento immancabile per chi crede in un futuro in cui la musica sia davvero per tutti.