Andrea Camilleri, 100 anni di parole e passione

MANTOVA – Un secolo fa nasceva a Porto Empedocle, in Sicilia, Andrea Camilleri: scrittore, regista, sceneggiatore, ma soprattutto affabulatore straordinario, capace di mescolare ironia e profondità come pochi altri. Ieri, in occasione del centenario dalla sua nascita, il Festivaletteratura gli ha reso omaggio con un incontro carico di emozione e ricordi, protagonisti sul palco Lella Costa, Carlo Lucarelli e Luca Crovi, amici e colleghi del grande autore.

Mantova lo aveva già accolto nel 1998 e fu proprio Lella Costa a proporre Camilleri per il Festivaletteratura all’epoca: “Avevo appena letto “Il birraio di Preston” e ne rimasi incantata, la sua popolarità non era ancora esplosa, ma l’anno successivo arrivò al Festivaletteratura e fu un incontro indimenticabile. Di quell’occasione, il pubblico ha potuto rivivere un estratto video: un Camilleri appassionato, sorridente, accolto da lunghi applausi, capace di trasmettere il suo amore sincero per il pubblico. Tra i ricordi curiosi e intriganti dei tre ospiti sul palco che lo hanno conosciuto e hanno collaborato con lui, emerge il ritratto di un uomo particolare, colto, ironico, ricco di passioni e anche tantissimi aneddoti da raccontare.
Impossibile non ricordare la sua creatura più celebre, il Commissario Montalbano, che dalla pagina è approdato alla televisione con un successo travolgente. “Faccio mangiare al Commissario tutto ciò che a me ora è proibito”, amava dire con la sua consueta autoironia.

A portare una testimonianza più intima è stata anche Silvia, la nipote, che ha evocato la figura del nonno con affetto e stupore: “Era ipnotico, un vulcano anche in casa. Fino all’ultimo preparava i piatti della tradizione per il cenone di Capodanno”. Spaziando tra teatro, televisione, radio, narrativa, Camilleri ha raggiunto un incredibile successo con i suoi romanzi dal linguaggio particolare, in cui gioca un ruolo importante il dialetto della sua Sicilia, con le parole usate come strumenti e dove il linguaggio diviene musica. Il padre gli disse: “Se devi scrivere, fallo con le stesse parole con cui mi hai parlato”. Lucarelli ha ricordato la sua collaborazione con Camilleri ad un libro: “Scrivere con lui è stata è stata un’esperienza incredibile e divertente, era un uomo di grande intelligenza narrativa unita a un umorismo incredibile”.

Con lui, il genere noir, fino ad allora considerato “minore”, ha trovato una nuova dignità, avvicinando un pubblico vasto e trasversale grazie a personaggi e ambientazioni che riflettono la realtà e il tempo. Crovi ha ricordato i suoi incontri radiofonici con l’autore e la sua vita costellata da incontri “incredibili” e coincidenze speciali. Tutto questo universo e il suo sentore della vita, sono stati restituiti al pubblico con amore e leggerezza e gli scroscianti applausi al termine dell’incontro hanno confermato l’amore corrisposto.

Elisabetta Romano