MANTOVA – Non era riuscito ad intervenire all’inaugurazione della mostra “Arte e desiderio” a Palazzo Te ma aveva promesso che al più presto sarebbe venuto a Mantova. E così è stato. Ieri Sergey Androsov, dal 2006 capo Dipartimento delle arti figurative occidentali del museo Ermitage di San Pietroburgo, e giunto nel capoluogo virgiliano.
E questa mattina si è recato subito nella villa giuliesca dove, tra le opere esposte vi è il grande dipinto di Giulio Romano ” I due amanti”.
Un’opera di una bellezza impareggiabile attorno alla quale continua ad aleggiare un po’ di mistero.
Proprio Androsov ha cercato di far luce sulla storia del quadro dipinto originariamente su tavola ma ora su tela.
Fu acquistato dalla zarina Caterina II di Russia, ma per molti anni non venne esposto, quasi certamente a causa del suo contenuto erotico.
L’opera fu donata dal re Carlo III di Spagna al pittore tedesco Anton Raphael Mengs. Dopo la morte di questi, nel 1779, il dipinto divenne proprietà dell’agente che ne propose l’acquisto alla zarina
Per diverso tempo il quadro vide tra l’altro le figure centrali tagliate, e anche questo proprio a causa del suo tema troppo osè per quegli anni.
L’intera immagine è stata poi ricomposta e l’opera è stata quindi restaurata, prima della mostra nella villa giuliesca, grazie all’intervento di Fondazione Palazzo Te.
L’arrivo da San Pietroburgo dell’opera conferma la stretta collaborazione tra Palazzo Te e l’Ermitage. “Una collaborazione pronta a futuri progetti – ha detto il presidente della Fondazione Palazzo Te Enrico Voceri” che ha ricordato come questa sinergia sia stata molto importante fin dalla prima grande mostra su Giulio Romano del 1989.
L’esposizione “Arte e desiderio” ricordiamo sarà visitabile fino al 6 gennaio come la mostra allestita al Ducale “Con nuova e stravagante maniera” che vedo come nucleo centrale i 72 disegni di Giulio Romano provenienti invece dal Louvre.