MANTOVA – «Per noi le mappe non sono solo linee su un foglio o coordinate digitali», anticipa il direttore di Apindustria Giovanni Acerbi. «Sono strumenti per interpretare un mercato in continua trasformazione
Da sempre vicino al Festivaletteratura, Apindustria Confimi Mantova rinnova il suo sostegno anche quest’anno. Non solo come sponsor, ma come parte attiva della vita culturale cittadina. Attraverso il progetto Exlibris, l’associazione regala ogni anno volumi alle biblioteche di Mantova e della provincia: un modo per lasciare un segno concreto e diffondere cultura sul territorio.
Venerdì 5 settembre alle 21, nell’aula magna del Seminario vescovile, Festivaletteratura ospiterà l’incontro tra Matteo Meschiari e Pietro Minto. Sarà un viaggio tra carte, geografie e immaginari: perché una mappa non è mai una semplice riproduzione fedele della realtà, ma una lente che distorce, interpreta e racconta. Meschiari, antropologo e studioso del paesaggio, ha raccolto oltre cento mappe per costruire una “controgeografia” fatta di visioni differenti. Con Terre che non sono la mia accompagna i lettori dal Paleolitico all’età dei commerci, fino all’oggi dei satelliti e del web.
Il tema tocca da vicino anche il mondo dell’impresa. Le mappe sono state bussola per esploratori e mercanti, oggi sono strumenti digitali che governano traffici globali, rotte commerciali, internet e sistemi di dazi. Interpretarle significa sapersi orientare in scenari complessi, come fanno quotidianamente imprenditori e aziende.
«Per noi le mappe non sono solo linee su un foglio o coordinate digitali», anticipa il direttore di Apindustria Giovanni Acerbi. «Sono strumenti per interpretare un mercato in continua trasformazione, così come i libri ci offrono nuove chiavi di lettura del presente. Sostenere Festivaletteratura e alimentare le biblioteche con Exlibris significa credere che cultura e impresa possano crescere insieme».
L’appuntamento con Meschiari e Minto sarà dunque non soltanto un dialogo letterario, ma anche un’occasione per riflettere su come orientarsi – tra carte antiche e mappe digitali – in un mondo che cambia velocemente.