Casa Andreasi, sabato inaugura la mostra dedicata al conte Magnaguti

MANTOVA – Sabato 21 settembre alle 10.30 si inaugura a Casa Andreasi una piccola mostra di oggetti e documenti appartenuti al conte Alessandro Magnaguti, corredata da un volumetto che raccoglie alcuni testi su diversi aspetti della personalità del conte e della sua famiglia. I saggi di Amerigo Berto, Angela Ghirardi, Luisa Onesta Tamassia e Massimo Rossi furono illustrati a Casa Andreasi in occasione della giornata di studi organizzata per la presentazione del libro “Alla scoperta del Conte Alessandro Magnaguti.  L’ultimo Cavaliere dei Gonzaga” (Mantova, Il Rio, 2019) di Damiano Cappellari, cui si sono aggiunti i testi di Claudio Fraccari, Graziano Mangoni, Sandro Sarzi Amadè, Lisa Valli e Paolo Camatti.

L’Associazione per i monumenti domenicani ricorda quest’anno Alessandro Magnaguti che, con azioni progressive a cominciare dal 1924, ha desiderato preservare Casa Andreasi con il lascito dell’immobile all’Ordine domenicano. Casa Andreasi, fin dalla dipartita della sua più importante abitante, la terziaria domenicana beata Osanna (1449-1505), è stata, in sua memoria, il luogo della conservazione e del ricordo. I testamenti e i rogiti conservati a Casa Andreasi, dal Cinquecento in poi, testimoniano il desiderio di salvaguardare l’edificio, la persistenza del ricordo del passaggio terreno di Osanna nella casa e della devozione per la sua illustre residente. Anche nei tempi più recenti, la famiglia Magnaguti, che l’aveva acquisita come dote nuziale di Luigia Andreasi andata in sposa a Gian Battista Magnaguti nel 1780, ha dimostrato il suo preciso interesse. In particolare Alessandro, l’ultimo del nobile casato, ha attestato il suo trasporto verso la beata Osanna e l’attrazione verso il luogo in cui ella visse e morì, compiendo passi significativi, iniziati proprio cento anni fa. Fu infatti nel 1924 che egli acquistò dal fratello Ludovico, che l’aveva ereditato, il complesso immobiliare che si trova tra la via Frattini e la via Guerrieri Gonzaga e che comprende la Casa della beata Osanna Andreasi. Nello stesso anno chiese al Ministero della Pubblica Istruzione la conferma del vincolo di interesse culturale per l’edificio, mettendolo così al riparo da adattamenti, rifacimenti, o adeguamenti alle necessità e ai gusti dei tempi contemporanei. Ben presto iniziarono i rapporti con il Terz’Ordine domenicano della città di Mantova e fin dal 1934 Alessandro Magnaguti concesse parte dell’immobile quale sede delle riunioni e quale abitazione di tre terziarie domenicane. Da quel momento i rapporti si stringono fino alla donazione alla Provincia domenicana Utriusque Lombardiae di parte dell’edificio, che diviene, per successivi passi, proprietà completa dell’Ordine domenicano. Insomma col 1924 inizia una nuova storia, che ancora prosegue e che ha portato la Casa ad essere un luogo di alto significato nella vita religiosa e culturale di Mantova.

La piccola mostra espone oggetti e documenti grazie al generoso prestito della dottoressa Patricia Torrone, residente a Genova e nipote della seconda moglie del conte. Sono cimeli della vita di Alessandro Magnaguti e lo raccontano: i bastoni da passeggio, il tagliacarte, la bilancina per le monete, il libretto militare, le medaglie della Croce Rossa di cui fu Presidente, gli inviti del re Vittorio Emanuele III, il diploma di laurea, lettere personali, alcune sue pubblicazioni. Rilevante, tra gli oggetti in mostra, è il ritratto del giovane conte dipinto da Archimede Bresciani da Gazoldo, per la prima volta esposto al pubblico e che, solo per l’inaugurazione, sarà affiancato dall’altro ritratto del conte dipinto da Mario Lomini.

L’esposizione sarà visitabile fino al 31 dicembre (lunedì-venerdì ore 10-12.30, giovedì anche ore 17-19; sabato, domenica, festività e altri orari, su prenotazione). L’iniziativa gode del contributo della Fondazione Banca Agricola Mantovana e della Fondazione Comunità Mantovana.

Info: Associazione per i monumenti domenicani – Via Frattini, 9
Tel. 0376.322297 345.1539547 casandreasi@virgilio.it