MANTOVA – Mercoledì 20 agosto alle ore 21 i giardini di Casa Andreasi ospiteranno la terza serata della rassegna estiva, con un appuntamento dal titolo evocativo: Un pizzico… di luna. Protagonisti della serata saranno due giovani e talentuosi musicisti, Luca Truffelli al flauto e Kevin Frasson all’arpa, impegnati in un repertorio che spazia dal Settecento al Novecento, tra suggestioni romantiche, liriche delicate e raffinate atmosfere impressioniste.
Il programma prevede un viaggio musicale che si aprirà con la Sonata per flauto e arpa di Gaetano Donizetti, scritta nel 1819 e testimone dello stile giovanile del compositore bergamasco, influenzato dalla brillantezza rossiniana. Seguirà la Danza degli spiriti beati di Christoph Willibald Gluck, celebre pagina tratta dall’Orfeo ed Euridice (1762), dove il lirismo e la serenità evocano con grazia il mondo ultraterreno.
Non mancherà il fascino dell’opera francese con l’Entr’acte dalla Carmen di Georges Bizet, intermezzo che apre al dramma dell’ultimo atto con atmosfere sospese e dense di pathos. L’arpa di Kevin Frasson sarà poi protagonista solista con il Nocturne di Mikhail Ivanovic Glinka, considerato il padre della musica classica russa, capace di trasformare in poesia melodica l’eleganza del suo strumento.
Il programma proseguirà con la Pavane pour une enfante défunte di Maurice Ravel, composta nel 1899 e successivamente orchestrata: un brano di struggente malinconia che riflette la maestria impressionista del compositore francese. Spazio anche a Joseph Jongen, organista e compositore belga, con la Danse Lente (1917), in cui la delicatezza del flauto e dell’arpa si fondono in una scrittura elegante e intimista.
L’arpa tornerà al centro con Am Springbrunnen di Albert Zabel, virtuoso arpista berlinese che per anni lavorò a San Pietroburgo come insegnante e musicista per il balletto, regalando brani di grande difficoltà tecnica e suggestione evocativa.
Chiuderà la serata il Divertissement Grecque op. 23 di Jules Mouquet, articolato in tre sezioni – Lydienne, Dorienne e Phrygienne – basate sulle antiche scale modali greche, che conferiscono alla musica un fascino arcaico e al tempo stesso modernissimo.