Dalla bottega di Clearco Cantoni al futuro: Cleca inaugura museo e nuovi spazi

SAN MARTINO DALL’ARGINE – C’è un filo sottile, fatto di lavoro, intuizioni e memoria, che unisce il presente della Cleca alle sue origini. Un filo che il nuovo museo aziendale rende visibile e tangibile, riportando lo sguardo a quell’anno decisivo: il 1939, quando tutto cominciò in una piccola bottega di generi alimentari, dove Clearco Cantoni realizzava i primi preparati destinati a diventare il cuore di un marchio conosciuto ovunque.

Tra fotografie, confezioni storiche, i primi macchinari e il mitico budino San Martino, il percorso espositivo racconta una storia che non è solo aziendale, ma anche quella di un paese e dei suoi cambiamenti, accompagnando la trasformazione dell’Italia attraverso decenni di tradizioni culinarie, abitudini domestiche e nuovi modi di vivere la cucina.
L’inaugurazione del museo, avvenuta martedì scorso giorno di San Martino, è parte di un più ampio progetto di rilancio e modernizzazione che comprende un nuovo magazzino, nuovi uffici, una palestra, una mensa rinnovata e soprattutto una sala polifunzionale pensata per accogliere i dipendenti nelle pause pranzo, nella formazione e nei momenti di convivialità. «Uno spazio per sentirsi a casa e tra amici», come l’azienda stessa lo definisce.

A rimarcare il significato di questo percorso è stato l’amministratore delegato Carlo Zanetti, che ha ricordato la scelta di continuare a investire proprio a San Martino dall’Argine: «In tanti ci chiedono come mai continuiamo a investire in un paese così piccolo, lontano da tutto. Lo facciamo per tre motivi: perché crediamo nel ruolo sociale dell’azienda, per onorare chi ha lavorato prima di noi e per lasciare qualcosa alle nuove generazioni. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che stiamo facendo e continuare a metterci passione e sentimento». I nuovi spazi — dagli uffici alla sala polifunzionale, dalla palestra al museo — sono stati progettati infatti all’insegna del benessere dei lavoratori. Sul valore della squadra è intervenuto anche Giuliano Bergamaschi, pedagogista della Nazionale italiana di pallavolo maschile, oro ai Mondiali 2025: «Il passaggio dall’io al noi è la forza di un team, nello sport come nel lavoro. Senza coinvolgimento in un progetto comune, un gruppo rischia di sfaldarsi alle prime difficoltà».

La presidente e marketing & communication manager Barbara Compagnoni ha ricordato i risultati raggiunti negli ultimi due anni, dalla certificazione per la parità di genere al rafforzamento delle politiche di welfare: «La crescita economica ha senso solo se accompagnata da inclusione, equità e benessere diffuso. Per noi sostenibilità significa unire innovazione, tradizione e responsabilità sociale. L’aspetto più importante resta quello umano: senza valorizzazione delle persone non può esserci futuro». Compagnoni ha evidenziato anche le azioni svolte sul territorio, tra donazioni di prodotti, supporto ad associazioni e collaborazioni con le scuole.
L’inaugurazione è stata anche l’occasione per premiare un dipendente con vent’anni di servizio e per consegnare borse di studio ai figli dei collaboratori più meritevoli delle scuole medie e superiori. A condividere il taglio del nastro c’era davvero tanta gente tra cui il presidente della Provincia Carlo Bottani, il sindaco di San Martino dall’Argine Alessio Renoldi, quello della vicina Bozzolo Giuseppe Torchio, il presidente di Confindustria Mantova Fabio Viani, testimoni di una realtà che, a 86 anni dalla sua fondazione, continua a crescere senza smarrire i valori da cui tutto ebbe inizio: passione, serietà e rigore, gli stessi che animavano la piccola bottega del 1939.