MANTOVA – Chissà se chi ieri sera ha assistito al Concerto per la Vita si è emozionato di più nel vedere un teatro Sociale gremito come nelle migliori serate pre-Covid o Mogol che sul palco cantava, insieme a I Ribelli, alcune delle più belle canzoni di cui è stato autore dopo averne raccontato origine e significato.
Entrambe due situazioni bellissime ed emozionanti, come è stato tutto l’evento, a scopo benefico, organizzato dall’Associazione “Amico Rene” che ha visto come mattatore il direttore artistico Gianni Dall’Aglio.
Tanti applausi e lunghissimi per Mogol che tra i brani raccontati di quel magico sodalizio con Lucio Battisti. ha spiegato l’origine de “Il mio canto libero” e il suo testo che narra un suo amore fuori dal matrimonio, anzi che decretò la fine di questo, impossibile da accettare per la società dell’Italia degli anni ’70.
E poi quella che Mogol ha definito la sua esperienza con l’aldilà e con quei messaggi che lui ritiene siano arrivati proprio da Lucio dopo la sua morte e che continuavano a far tornare nella sua vita l’arcobaleno. Da qui la composizione del celebre brano.
Dopo Mogol divertentissimo il sipario del Duo Idea che ha preceduto l’arrivo sul palco del famoso cantante dei Pooh Red Canzian il quale ha definito la prima canzone proposta al pubblico del Sociale “un inno alla vita proprio come lo è questa serata”.
Un inno alla vita che ha visto anche salire sul palco il presidente di Amico Rene Renzo Tarchini, artefice dell’evento con Dall’Aglio, e alcuni testimoni che, nei loro diversi ruoli, hanno ribadito l’importanza della donazione del rene, soprattutto da donatore vivente, nonchè l’obiettivo del concerto: realizzare un ambulatorio di riabilitazione al servizio della Nefrologia e della Dialisi del Poma.
Grande musica e grande solidarità dunque, un mix ancora una volta vincente in una serata dalle intense emozioni.