MANTOVA – Venerdì 24 ottobre, alle 21, nella Prima Sala della Biblioteca Teresiana, si terrà il secondo appuntamento del ciclo di incontri “Ebraismo al sesto giorno”. L’incontro avrà come titolo “Il corpo e l’anima. Erotismo e spiritualità nella tradizione qabbalistica” e sarà relatore Federico Dal Bo, filosofo ed ebraista, attualmente ricercatore in ebraico presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. A introdurre la serata sarà Francesca Ferrari, direttrice delle biblioteche comunali, a cui spetterà il compito di fornire alcune preziose informazioni sull’importante patrimonio di libri ebraici conservati in Teresiana.
L’incontro è organizzato dall’Associazione di Cultura Ebraica “Man Tovà – La città della manna buona”, in collaborazione con la Biblioteca Comunale “Teresiana”, ed è reso possibile grazie al contributo della Fondazione Franchetti, della Fondazione Comunità Mantovana Onlus e al patrocinio del Comune di Mantova.

“Quanto al tema dell’incontro – spiegano gli organizzatori –, si rifletterà su come la tradizione ebraica e qabbalistica non abbia mai accettato la distinzione greca (e poi cristiana) tra corpo e anima, bensì abbia sempre proposto una visione integrata dell’essere umano e della dimensione erotica. A differenza della concezione greca, che oppone corpo e anima come entità separate, il pensiero ebraico introduce il concetto di nefesh: non tanto un’anima imprigionata nel corpo, quanto piuttosto un corpo animato, vivificato, che abbraccia tanto i bisogni primari quanto i desideri e le aspirazioni più elevate. Questa visione, per certi aspetti anticipatrice della psicologia freudiana, rifiuta la mortificazione della carne in quanto, in questo contesto, la sessualità assume nell’ebraismo un valore positivo, ben lontana dall’essere considerata peccaminosa o impura. Certo, viene rigidamente regolamentata dalla Legge talmudica, che ne definisce tempi, modi e finalità. La qabbalah (la mistica ebraica, appunto) interviene quindi all’interno di questo quadro giuridico non per abolirlo, ma per trasfigurarlo: per proiettare le regole della sessualità umana su un altro piano, rivelando come l’erotismo sia una modalità stessa del divino. L’unione erotica non è dunque solo un atto umano regolato dalla Legge ebraica, ma riflette e influenza anche le dinamiche interne alla divinità. Ne emerge una concezione teologica audace: la disciplina dell’erotismo umano diventa strumento per armonizzare il mondo divino, e la sessualità si configura come pratica al contempo corporea e spirituale, terrena e celeste”.
L’ingresso è come sempre libero e aperto a tutti; ai docenti che ne faranno richiesta verrà consegnato un attestato di partecipazione.