“Fai la brava”, Abeo porta in scena uno spettacolo sull’importanza dell’allattamento al seno

MANTOVA – “Quanto, in tema di genitorialità, siamo realmente padroni delle nostre scelte e quanto invece queste sono il frutto di anni di abitudini, di condizionamenti, di pregiudizi?”, questa la provocazione da cui prenderà le mosse lo spettacolo “Fai la brava”, in programma il 5 ottobre alle 21, al Teatro Bibiena. Lo spettacolo è a cura cura della compagnia Arte Povera ed organizzato dall’associazione Abeo Mantova all’interno del progetto AbeoPiuma che sostiene il reparto di neonatologia dell’ospedale Carlo Poma.

L’evento è in programma all’interno della settimana mondiale dell’allattamento materno, che si svolge dall’1 al 7 ottobre, e realizzato con il patrocinio ed il contributo del Comune di Mantova, e in collaborazione con Asst, Ats, l’Ordine della professione ostetrica della provincia, il Corso di laurea in ostetricia e Gocce di Latte.
L’ingresso è libero e gratuito, per consentire a quante più persone possibile di partecipare.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina nella sala consiliare del Comune di Mantova alla presenza di Valeria Fasolato, a capo del reparto di neonatologia, il presidente dell’associazione Abeo Vanni Corghi, il direttore generale di Asst Mara Azzi, l’assessore Chiara Sortino, il direttore didattico del corso di laurea in ostetricia Raffaella Ferrara, la responsabile dell’area materno-infantile Serena Varalta.

“Questo evento – ha spiegato Corghi – è realizzato a supporto di AbeoPiuma, che insieme ad AbeoPediatrie, AbeoDonazione, AbeoSostegno ed AbeoLilla è tra le principali mission che portiamo avanti ogni giorno per supportare bimbi e famiglie”.

“Fai la brava” è un’opera in un atto, Di Roberta Donà e Sonia Sferragatta con la Regia di Francesco Boschiero. In scena ci sarà una futura mamma, sola in mezzo ad una società che si sente sempre in diritto di dire la sua e di dare consigli, spesso non richiesti. “In questa società, basata su consumismo, profitto, produttività, non c’è spazio per l’ascolto di sé stessi – si legge nella scheda di presentazione – e di conseguenza non ce n’è per il rapporto mamma bambino, che è il legame che più di tutti necessita proprio di ascolto profondo. Quest’opera parla di gravidanza, parto, allattamento, cura: di amore. Ma non si rivolge solo alle madri, perché la maternità è sì un fatto privato, ma inevitabilmente ci riguarda tutti. E allora forse è il caso di chiederci cosa ognuno di noi può fare per il futuro”.

Una storia che fa riflettere. “Il latte materno è fondamentale – ha ricordato la dottoressa Fasolato – . Rappresenta il gold standard dell’alimentazione del neonato e questo è tanto più vero quando ad essere nutriti sono i neonati prematuri o affetti da patologia come i piccoli pazienti della terapia intensiva neonatale di Mantova. Il latte materno oltre ad essere un importante immunostimolante naturale, essendo ricco di anticorpi, oltre ad essere digeribile e quindi entrare nella prevenzione della NEC del pretermine (patologia gastrointestinale), è anche un modo per far riavvicinare mamma e figlio dopo il distacco avvenuto al momento della nascita, tanto più se il distacco è avvenuto prima del tempo come nella nascita prematura. Per questi motivi, e per tanti altri importanti vantaggi dell’allattamento materno, la TIN di Mantova si impegna a sostener le mamme dei neonati ricoverati affinché possano dare il latte al loro piccolo anche se si trova in culla, ed appena possibile cercano di riportare al seno il neonato per ricreare il legame spezzato.
Se la mamma non può allattare? Il latte materno è sempre l’alimento migliore ed è per questo che a Mantova ai prematuri viene offerta la possibilità di essere nutriti con latte materno donato di banca, ed è per questo che entro fine anno speriamo di aprire la banca del Latte della TIN di Mantova”.

“Sono lieta di poter sostenere questa iniziativa che si inserisce perfettamente nelle tante azioni e opportunità che, come amministrazione comunale, promuoviamo nell’ottica della prevenzione e promozione del benessere familiare – ha aggiunto l’assessore Sortino – l’allattamento al seno è senza dubbio un investimento di salute per il bambino, per la mamma e per l’intera comunità. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Unicef e le principali società scientifiche raccomandano l’allattamento esclusivo al seno fino al sesto mese di vita. È una raccomandazione, appunto, e, come tutte le raccomandazioni, deve anche poter tener conto dei limiti, soggettivi e oggettivi, che la donna incontra o può incontrare nel suo nuovo ruolo di mamma”
Varalta punta l’accento su allattamento e lavoro. “L’allattamento è uno dei migliori investimenti per la salute e la sopravvivenza dei bambini e delle donne – spiega – La ripresa dell’attività lavorativa di una mamma che allatta è in genere il primo vero distacco sperimentato dalla nascita del bambino e coincide spesso con l’interruzione precoce dell’allattamento. In questa fase ciò che desta maggior preoccupazione è l’accudimento complessivo del bambino, tuttavia la prosecuzione dell’allattamento è uno dei problemi avvertiti con maggior urgenza. È importante che le aziende adottino delle strategie organizzative e logistiche per permettere la prosecuzione dell’allattamento.
Lo spettacolo che è stato proposto focalizza l’attenzione sull’importanza di supportare le donne che si trovano immerse in un turbinio di informazioni in modo che possano fare le scelte più adeguate” Ferrara ha ricordato, invece, l’importanza del Corso di Laurea Amico dell’allattamento. “Ha il ruolo di formare le ostetriche del domani, professioniste che avranno il compito di promuovere e sostenere l’allattamento al seno. La formazione non è basata solo sul trasmettere dei contenuti teorici ma anche sullo sviluppare una competenza già innata nella donna e di valorizzarla.
Grazie alla formazione di base durante il percorso delle studentesse avviene una sensibilizzazione che permetterà loro di supportare e incoraggiare tutte le buone pratiche rivolte alla buona riuscita dell’allattamento.  Non esiste una risposta che vada bene per tutte, ma mi sento, nel pieno rispetto delle libertà di ciascuna e delle difficoltà oggettive, di incoraggiare, senza imporre, questa pratica, antica e naturale, che dovremmo, anche come Istituzioni, poter favorire, ad esempio garantendo tempi e ritmi che consentano alla mamma di allattare in serenità”.

Per informazioni: 0376.201856, abeo@abeo-mn.it.

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