Gianni Morandi conquista tutti e trasforma l’Esedra del Te in una grande festa

Foto: Riccardo Trudi Diotallevi Photography per Shining Production

MANTOVA – Un talento inarrestabile, un vero mattatore della canzone che trascina il pubblico e arriva al cuore di tutti coloro che riempiono l’Esedra di Palazzo Te, ieri sera completamente sold out. Uno spettacolo nello spettacolo il concerto “Go Gianni Go” con l’energia di Gianni Morandi che contagia, entusiasma e fa cantare un pubblico fatto di tante generazioni.
Si parte alla grande con “L’Allegria”, seguita da “Se perdo anche te”, “Una vita che ti sogno” e “Varietà”, poi il cantante di Mondighiro si ferma, saluta il pubblico. “Questa è una serata particolare, mi spiace che finisca il tour ma non si poteva che chiudere in un posto meraviglioso come questo” dice Morandi che parla di Mantova: “è una città che amo, ci vengo spesso, anche a mangiare i tortelli e qui ho un sacco di amici. In camerino prima mi sono arrivate sei sbrisolone, se non è affetto questo. Proprio qui a Mantova nel 1980 nacque la Nazionale Cantanti con il mio amico Gianluca (Pecchini ndr), prima in camerino è venuto a trovarmi anche un altro grande amico, Roberto Boninsegna, abbiamo pochi mesi di differenza”.
Quindi riparte la musica con “Anna della porta accanto”, “In amore” con lo splendido duetto con la cantante della band Silvia Olari. Poi il ritmo si alza di nuovo con “Bella Signora”  e proprio mentre scorrono le note di questo grande successo del 1990, Morandi scende tra il pubblico con gli spettatori in visibilio, che se lo ritrovano a un palmo dal naso, o meglio a un palmo dai cellulari con cui non perdono tempo a immortalarlo.

Una volta tornato sul palco c’è il tempo per scherzare un poco, “occhio che da eterno ragazzo a eterno riposo è un attimo”, poi partono le note di “Vita”, il celebre brano cantato in coppia con il compianto amico Lucio Dalla chiuso da uno spendido’assolo di tromba della giovane Camilla Rolando. Proprio poco prima, Morandi aveva ricordato il concerto in piazza Sordello suo e di Dalla e di li a poco arriva l’emozionante omaggio a quest’ultimo con “Caruso”.
Giunge il momento di “Evviva”, poi Morandi prende la chitarra e intona una dietro l’altra “Un mondo d’amore”, “Canzoni stonate”, “Chimera”, “Il giocattolo”,  “La fisarmonica” “Non son degno di te”, “Il mondo cambiera” e la celeberrima “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones”.
Il pubblico, entusiasta, non smette praticamente mai di cantare e del resto queste sono pietre miliari della musica pop degli ultimi decenni. Poi è la volta di “Un milione di piccole tempeste”, della recente “Apri tutte le porte” e di “Grazie perchè”. Si torna ai mitici anni sessanta con “Andavo a cento all’ora”, “Belinda”, “Fatti mandare dalla mamma” (ho scritto seicento canzoni ma chissà perchè tutti mi ricordano per questa dice il cantante), e “In ginocchio da te” . Poi ci si avvicina al gran finale con “Uno su mille”, la sua canzone della rinascita, “Scende la pioggia” e “Si può dare di più”, diventato il brano emblema della solidarietà (nonchè Inno della Nazionale Cantanti) con il quale vinse il Festival di Sanremo nel 1987 insieme a Ruggeri e a Tozzi. C’è tempo ancore per “Banane e lampone” e di nuovo “Evviva” con il quale questo ragazzo di 78 anni si congeda dal pubblico mantovano dopo avergli regalato un’autentica serata di magia.

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