MANTOVA – La situazione dovuta alla pandemia da Covid19 impedisce il ricordo della data del 27 Gennaio in manifestazioni ufficiali in presenza. L’Anpi Provinciale di Mantova “Renato Sandri”, attraverso le sue sezioni territoriali si è impegnata a organizzare eventi per tenere alta l’attenzione sul passato e i suoi riflessi sul presente, per non dimenticare e per contrastare i nuovi fascismi di oggi: “Ci sono infatti inquietanti parallelismi tra la storia e l’attualità” – segnala l’ANPI nazionale in una nota- “con il ritorno dell’antisemitismo, il razzismo, le violenze omofobe e gli attacchi alle organizzazioni dei lavoratori”. L’allarme è sulle sigle politiche, che anche indirettamente, parlano lo stesso linguaggio dei nazi-fascisti, così come sui cittadini che sostengono idee aberranti sotto l’effetto di una propaganda martellante. “Non va dimenticato che le deportazioni furono possibili anche grazie all’ignavia di molti e alle delazioni di troppi cittadini complici del regime”.
La sezione Anpi del capoluogo, intitolata a Felice Tolazzi, lavoratore antifascista della Burgo morto nel lager di Flossenburg, deporrà fiori sulle “pietre d’inciampo” che ricordano le vittime della famiglia Levi in via Principe Amedeo, presso la sede della Comunità ebraica e parteciperà nel pomeriggio alla cerimonia in Stazione Ferroviaria a ricordo della deportazione di Sinti e Rom.
Le sezioni Anpi di Suzzara, Gonzaga e S. Benedetto Po in collaborazione con le Amministrazioni Comunali di Gonzaga e Suzzara e le biblioteche di Gonzaga, Suzzara e San Benedetto Po, hanno dedicato il 27 gennaio al tema “ I Bambini e la Shoah – una carezza negata”. A partire dal 18 scorso attraverso la didattica a distanza e la comunicazione sui social-media, sono state incontrate le classi 2 e 3 della scuola secondaria dell’Istituto “il Milione” e dell’Istituto “Margherita Hack” di Suzzara e le classi 1 e 2 dell‘ istituto B. Croce” di Gonzaga, oltre alle classi 4 della Scuola di Arti Mestieri. Gli incontri sono iniziati con la presentazione del contesto storico-sociale e politico che condusse alle deportazioni e al genocidio di ebrei, rom, zingari, Testimoni di Geova, omosessuali, disabili; sono state presentate le figure di Luisa Levi, Sergio De Simone, Elie Wiesel e Liliana Segre. Al termine il resoconto sul campo di Terezin. Le biblioteche hanno condiviso sulle pagine istituzionali e su quelle social una bibliografia e filmografia scelte e destinate ai giovani lettori. Le biografie sono state pubblicate e condivise da Comuni, Scuole, Biblioteche e sezioni Anpi.
Il 27 gennaio sarà pubblicato un video-racconto sulla mantovana Luisa Levi realizzato dalla biblioteca di Gonzaga e dal video-maker Paolo Bernini.
Anche l’Anpi Viadanese ricorda chi ha detto No ai soprusi, alle violenze, chi ha cercato di resistere per cambiare, sacrificando anche la vita per quelli che rimangono grandi valori, oltre il tempo e oltre ogni retorica: la giustizia e la libertà. Quest’annoiIn particolare si ricorda Giovanni Tamagni. Alcuni viadanesi in visita al campo di Mauthausen, dopo aver scattato diverse foto, videro di aver ripreso anche quella di Giovanni Tamagni, morto all’età di 35 anni. Era nato a Viadana, il 2 febbraio 1902, da Teresa e Angelo; si trasferì a Sesto San Giovanni per lavorare come elettricista alla Breda. Antifascista, fu fermato nel corso degli scioperi organizzati a partire dal marzo 1943, arrestato il 2 marzo 1944, all’uscita dalla fabbrica, portato a San Vittore e poi avviato al binario 21 per Mauthausen, dove morì il 14 gennaio 1945. Aveva il numero di matricola 57426.
Anche le Anpi dell’Alto Mantovano e dell’Asolano propongono documenti e iniziative on-line a partire dai propri siti.