Il 10 ottobre la consegna a Palazzo Vescovile del premio “Canneti”

MANTOVA – Sabato 10 ottobre 2020 alle 10.30 si terrà la cerimonia di premiazione del Concorso a Premio ‘Grand’Ufficiale Costantino Canneti’ su temi di storia della città di Mantova, presso la Sala degli Arazzi del Palazzo vescovile (Piazza Sordello, 15) alla presenza del vescovo Marco Busca, di don Libero Zilia, presidente della Fondazione, e dei componenti della Commissione del Premio: don Massimiliano Cenzato (Archivio storico diocesano di Mantova), Stefano L’Occaso (Palazzo Ducale di Mantova), Luisa Onesta Tamassia (Archivio di Stato di Mantova), Carlo Togliani (Politecnico di Milano – sede di Mantova), Paola Tosetti Grandi (Accademia Nazionale Virgiliana).
Il premio
L’assegnazione del Premio, iniziata nel 1999, era stata sospesa negli ultimi anni, ma è ripresa nel 2019 con l’auspicio di coinvolgere sempre più studenti e studiosi di storia mantovana e di poterli sostenere con un premio in denaro che riconosca il valore dei loro studi e degli elaborati da loro prodotti. La Fondazione, istituita nel 1995 per volontà della benemerita Enrica Canneti con lo scopo di onorare in modo degno e duraturo la memoria del padre Costantino, si propone come primaria finalità l’attuazione di iniziative di alto valore sociale, proseguendo idealmente l’opera di tale straordinaria figura, che, nella cornice storica del suo tempo, riempì della sua presenza e della sua assidua e fattiva partecipazione le cronache di Mantova.
Si intende, quindi, assegnare un premio all’autore o a più autori di studi o tesi di laurea in primis sulla storia dei restauri della Basilica di Sant’Andrea in Mantova (per la quale Canneti si adoperò in special modo per la salvezza della Cupola), nonché su temi di storia politicoamministrativa, di storia dell’arte, della musica, del giornalismo, della sanità pubblica, dell’assistenza sociale, delle istituzioni culturali e scolastiche della città di Mantova. Sono queste le variegate realtà nelle quali Costantino Canneti ha operato con competenza, generosa disponibilità e specchiato disinteresse.