Il concerto di Monteverdi in Sant’Andrea, un magnifico ensemble tra emozione e celebrazione

MANTOVA – Una serata indimenticabile di grande musica, svoltasi in una perfetta sintesi tra emozione e celebrazione, non solo perché la basilica di Sant’Andrea, il simbolo dell’architettura albertiana è tornata, dopo moltissimo tempo, ad ospitare un concerto di musica sacra, ma perché Claudio Monteverdi è ritornato a Mantova.
E’ quanto hanno potuto vivere ieri sera i tanti spettatori che hanno assistito al concerto “Il Vespro della Beata Vergine” tenutosi nella concattedrale in occasione delle celebrazioni per i 550 anni della posa della prima pietra dell’edificio. Un evento nato dalla sinergia tra Comune di Mantova, Fondazione Artioli Mantova Capitale Europea dello Spettacolo, Teatro Amilcare Ponchielli, Comune di Cremona e in sinergia con la Diocesi di Mantova, con il quale l’Orchestra Monteverdi Festival – Cremona Antiqua diretta dal Maestro Antonio Greco ha saputo emozionare il pubblico presente (fotoservizio Francesco Consolini, clicca sulle immagini per ingrandirle)

Il Vespro della Beata Vergine, vera e propria pietra miliare monteverdiana e dell’intera cultura musicale occidentale, ha risuonato maestoso nella grande navata della basilica rinascimentale, con l’intera orchestra che si è esibita rivolta verso l’altare principale. La scelta, carica di simbolismo, è stata mossa dalla volontà di sfruttare al meglio l’acustica del luogo e ottenere il miglior suono possibile durante l’evento. Gli spettatori presenti, tra i quali anche diversi stranieri che non si sono lasciati sfuggire “il sogno di poter ascoltare Monteverdi a Mantova”, hanno vissuto un concerto che li ha abbracciati a tutto tondo: in diversi momenti, coristi e musicisti si sono infatti posizionati in spazi diversi della basilica per intrecciare, seguendo la tecnica dei “cori spezzati”, voci e melodie che provenendo da diversi punti della basilica hanno condotto gli spettatori in un’esperienza spiritualmente e fisicamente immersiva, portandoli al centro di uno spazio stereofonico.

In occasione del 550° anniversario dalla morte di Leon Battista Alberti e dell’inizio dei lavori della chiesa, questa si è mostrata in tutta la sua magnificenza come luogo ideale per celebrare il grandissimo compositore che ha portato la tradizione polifonica rinascimentale verso un nuovo stile che diverrà fondamento per i secoli a venire. E la scelta di questa celebrazione non poteva che ricadere in una delle sue opere più monumentali, più riconosciute, che nel suo ordito cangiante ne riflette la ricchezza compositiva e innovativa.

L’esperienza di condivisione tra il Divin Claudio, l’Orchestra e il pubblico si è conclusa con una lunghissima standing ovation con la quale il pubblico ha omaggiato i musicisti, i coristi e il maestro direttore d’orchestra Quello è stato il momento nel quale l’emozione di tutti è parsa esultare: “viva Monteverdi”.