MANTOVA – Sono stati davvero tanti i mantovani e non solo che oggi hanno preso parte all’iniziativa del Fai e sono andati alla scoperta della chiesa di Ognissanti, in Corso Vittorio Emanuele a Mantova.
Una settantina sono stati infatti i visitatori che hanno potuto ammirare la chiesa, con il suo splendido coro ligneo, e conoscerne la storia, accedendo tra l’altro ad ambienti solitamente chiusi al pubblico, come la Sagrestia e la Cappella dei Morti.
E chi ha preso parte al primo dei quattro turni di visita ha potuto avere due ciceroni d’accezione: l’architetto Nicola Sodano che nel 2007 curò il restauro della chiesa, e lo storico dell’arte Paolo Bertelli. Il primo ha illustrato la struttura architettonica dell’edifico e il restauro da lui curato mentre Bertelli ha narrato la storia della chiesa e le sue trasformazioni nel corso dei secoli, partendo dai primi edifici che nell’XI secolo costituivano l’antico “Spedale di Ognissanti“, istituzione alle dipendenze del monastero di San Benedetto in Polirone, che rimase attivo sino al 1475, per passare attraverso le nuove strutture cinquecentesche ed arrivare al 1755 quando venne realizzata l’attuale chiesa in stile barocco.
A testimonianza del fatto che la chiesa l’annesso convento benedetttino erano alle dipendenze del Monastero di San Benedetto, il coro ligneo reca ancora incise le lettere S.B.P., iniziali di Sanctus Benedictus Polirone.
I visitatori hanno anche potuto ammirare le importanti opere pittoriche custodite all’interno, realizzate tra il Cinquecento ed il Settecento da importanti artisti quali, per citarne solo alcuni, Ippolito Andreasi, Giuseppe Bazzani, Giovanni Cadioli e Nicolò Solimani.
Gli altri tre turni sono stati curati dai volontari della Delegazione del Fai di Mantova e si sono basati come narrazione sulla pubblicazione “Chiesa di Ognissanti. Storia e arte. Note sul restauro” scritta da Sodano e Bertelli.