MANTOVA – La Giunta Palazzi ha approvato la candidatura del progetto “Il Fondo fotografico Apt (Azienda Promozione Turistica di Mantova): le immagini per la costruzione della storia del territorio” per partecipare all’avviso pubblico “Strategia Fotografia 2023” emanato dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura finanziato con un milione e mezzo di euro.
Il fondo è di proprietà della Provincia ed è attualmente depositato al Baratta. “Il progetto – spiega l’assessore alle Biblioteche civiche Alessandra Riccadonna – è finalizzato alla prosecuzione dei lavori necessari a garantire la corretta conservazione e valorizzazione del fondo fotografico dell’Apt depositato in due tempi diversi presso la Fototeca della Biblioteca civica Gino Baratta. Nel 1999, infatti, l’Azienda di Promozione Turistica ha depositato presso la nostra biblioteca un primo insieme fotografico di circa 3.300 pezzi in bianco e nero, costituito da negativi su lastra e positivi raccolti in album, incentrato sugli aspetti urbanistici, architettonici ed artistici della città e della provincia di Mantova”. Prosegue Riccadonna: “Tale materiale, risalente al 1946-1965, marchiato studio Calzolari e studio Vecchi è stato in buona parte catalogato a cura della Fototeca Baratta nell’anno 2000, grazie ad un progetto regionale; sempre nei depositi della Fototeca il fondo è correttamente conservato. Molti anni dopo, tra il 2017 e il 2018, l’Azienda di Promozione Turistica, diventata nel frattempo Ufficio Informazione e Accoglienza Turistica di Mantova, ha donato la rimanente cospicua parte del fondo alla biblioteca: circa 27.000 pezzi di vario formato, tra positivi, negativi e diapositive, sia in bianco e nero che a colori. Il periodo storico del materiale va dal 1936-37, attività del neonato Ept mantovano anteguerra, fino al 2000-2003, compresa la documentazione fotografica realizzata dal curatore dell’ordinamento del fondo, nonché funzionario dell’Apt, Antonio Lodigiani.
Tra i fotografi storici più importanti del fondo si citano ad esempio Giovetti, Calzolari, Lini, Premi, Bertoli, Vecchi, Barlera, Bottardi, Sbarberi, Querci, Benatti”.
“Con tale progetto – conclude l’assessora – si intende procedere nel programma di riordino del fondo, purtroppo pervenuto nella nostra sede senza aver mantenuto l’ordine originario; effettuare il lavoro di digitalizzazione, catalogazione e valorizzazione dello stesso attraverso percorsi e laboratori didattici sul materiale; realizzare una mostra fotografica con un eventuale catalogo e tenere un workshop. Lo scopo è offrire al pubblico l’opportunità di conoscere un patrimonio culturale e documentario significativo e prezioso per il nostro territorio, che abbraccia non solo la realtà cittadina ma anche quella della nostra provincia, fotografato nel corso di una settantina d’anni nelle loro diverse sfaccettature”.
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