GAZOLDO DEGLI IPPOLITI – Archimede Bresciani da Gazoldo, così è conosciuto il pittore che in verità nacque nel 1881 in quella parte di San Fermo che ricadeva nel territorio di Redondesco. L’appellativo lo si deve però proprio al suo legame con Gazoldo che fu profondo fino a quando a fine ottocento si trasferì a Milano.
E anche la vicenda artistica di Archimede Bresciani è in gran parte collegata a Gazoldo e in particolare alla creazione del Mam, il Museo di Arte Moderna divenuto oggi un importante riferimento per il territorio mantovano e non solo. Nel 1979, infatti, il Comune di Gazoldo degli Ippoliti con l’allora sindaco Nanni Rossi e il direttore del museo Renzo Margonari, organizzava una retrospettiva dedicata al pittore, a quarant’anni dalla sua morte.
E oggi il Comune con il sindaco Nicola Leoni e il direttore del Mam Gianfranco Ferlisi, nel centoquarantesimo anno dalla nascita del loro grande artista concittadino, ne riaccendono la memoria e gli dedicano una mostra prestigiosa e, finalmente, un’inedita aggiornata monografia. Stamani si è tenuta a Mantova, presso lo Spazio Te della villa giuliesca, la presentazione alla stampa della mostra dal titolo “Archimede Bresciani da Gazoldo, dall’emozione divisionista al rigore novecentista” che verrà inaugurata sabato 9 ottobre dalle ore 18.
E’ stata l’occasione per il sindaco Leoni di evidenziare come la mostra rappresenti un evento unico per Gazoldo che avrà senz’altro una risonanza a livello nazionale. Ferlisi, curatore anche dell’esposizione, ha spiegato come questa, con una selezione di settanta opere, ripercorra e rilegga in modo approfondito tutta l’attività pittorica di Archimede interrotta precocemente dalla morte a 58 anni, nel 1939. La monografia, edita da Il Rio, compendia in forma narrativa e in duecento pagine, con una adeguata lettura critica, biografia e catalogo, e delinea soprattutto, attraverso un racconto di fatti e di vita, la personalità dell’uomo oltre che dell’artista: talento e introversione, successi e fragilità, delusioni e speranze, diversità e saggezza… Il ritratto di un artista legato alla sua terra d’origine ma appartenente anche allo scenario cosmopolita della collettività del suo tempo.
“Le opere che la rassegna presenta sono esemplificative della dimensione artistica di Archimede. Dipinti come il Ritratto di Lucia Nodari Pesenti (1904) a testimonianza tra l’altro del legame con Domenico Pesenti di cui era l’artista prediletto, Sera d’inverno, (1910), come il Bernina (1915), come Alba Luminosa (1918), apriranno la strada a un percorso ricco, completo e rigoroso: dalle prove giovanili, cariche di riferimenti segantiniani, legate ai confronti con l’ambiente della tarda scapigliatura, passando attraverso la forza dirompente del linguaggio divisionista – quando elaborava una visione idilliaca del paesaggio alpino – si arriva alla svolta degli anni Venti, allorché, conosciuto il gruppo di Novecento Italiano, Archimede abbandona lentamente le sue attitudini tardo ottocentesche. Quindi, con il ripudio degli ‘ismi’ d’importazione straniera, ecco la partecipazione dell’artista al progetto collettivo di una declinazione pittorica italica e, nei dipinti degli anni Trenta, analogamente alla posizione espressa dalle nuove generazioni, ecco invece la sperimentazione, da parte di Archimede, di una sorta di antinovecento, con una tavolozza che ora riluce di toni più chiari, più lievi e delicati” spiega Ferlisi.
Dopo la morte, nel 1940, La Biennale lo celebrò con una “sala omaggio”. Molte delle opere allora in mostra saranno esposte a Gazoldo dove si potranno ammirare anche tre quadri di proprietà della Fondazione Bam, tra i sostenitori dell’iniziativa insieme al Gruppo Marcegaglia. In mostra anche un’opera del 1910 proveniente da Brera e molti i pezzi appartenenti a importanti collezioni private.
“Ciò che emerge, alla fine, dal progetto di questa rassegna, è l’autenticità di una vocazione pittorica, che finalmente fa riconoscere in Archimede Bresciani da Gazoldo una delle figure più rilevanti della pittura lombarda del primo Novecento. E il racconto, in parallelo alla mostra, del suo percorso di vita, inserisce l’immaginario artistico di Archimede nei grandi temi dei primi quarant’anni del Novecento. In tal senso l’arte di Archimede diventa specchio fedele delle mutazioni che hanno interessato, in quel periodo cultura, società e territorio, e gli attribuisce, nell’avvenuto riconoscimento della sua grandezza, il ruolo di protagonista del suo tempo che troppo a lungo gli è stato negato” conclude Ferlisi.
Per il vernissage la prenotazione è fortemente consigliata, da efettuarsi tramite mail: mam@comune.gazoldo.mn.it o telefonando allo 0376 658091
Si ricorda l’obbligo della mascherina, possesso Green Pass e verifica della temperatura corporea all’accesso.
Orari di apertura:
dal lunedì al sabato dalle ore 09:00 alle ore 12:00
giovedì, sabato e domenica pomeriggio dalle ore 15:00 alle ore 18:00
Sono possibili, per scuole e gruppi organizzati di almeno 10 persone, visite alla mostra su appuntamento.
Ingresso gratuito
Informazioni:
tel. 0376/657141
www.comune.gazoldo.mn.it