Il mostruoso tra Medioevo e modernità nel dialogo tra Malacarne e Binacchi

MANTOVA – Un viaggio alla scoperta del mostruoso tra medioevo ed età moderna, dalla contrapposizione di monstrum e prodigium come alterazioni dell’ordine divino, alle prime sistematizzazioni della cultura umanistica erede del mondo classico, che conobbe i ciclopi e gli animali chimerici: grifoni, aquile bicipiti, sirene, basilischi, liocorni. Lo storico e giornalista Giancarlo Malacarne, a partire dalla rilettura di Aristotele e sant’Agostino, fino ad arrivare alle suggestioni dei documenti d’archivio, rivela il fascino sinistro e coinvolgente del “mostruoso”, tra paure ataviche ed esoterismo, mostrandolo in modo inedito come segno del sacro e derivazione dalla dalla simbologia dei cosiddetti “riti di passaggio”.

Malacarne racconta questo, e molto altro, nel libro “Monstrum. La ‘via oscura’ tra storia, superstizioni e immaginario collettivo”, edito da Oligo. Molto partecipata, ieri mattina, la presentazione del volume, che ha attirato appassionati e curiosi presso la casa di Tazio Nuvolari, per uno degli eventi collaterali del Festival. A dialogare con l’autore il giornalista Fabrizio Binacchi.

Giancarlo Malacarne, storico e giornalista, insignito quest’anno dell’onorificenza dei Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica, è dal 1996 direttore della rivista d’arte, storia e cultura “Civiltà Mantovana”. Ha all’attivo numerose pubblicazioni e allestimenti di mostre. Nel 2013 ha ricevuto il Premio San Benedetto del Centro Studi Chiesa Matildica di Gonzaga, mentre nel 2022 è stato insignito del “Virgilio d’oro” del Comune di Mantova.