Il “muro” tra padri e figli nelle opere di Zerocalcare e Sabrina Efionayi

MANTOVA – Il rapporto genitori-figli è sempre un aspetto importante nella vita di tutti, in quanto può influenzare il carattere e il modo di vedere il mondo. E proprio il rapporto con la figura paterna è stato al centro dell’evento odierno del Festivaletteratura in Piazza Castello con Michele Rech, in arte Zerocalcare, e Sabrina Efionayi. I due autori hanno presentato i loro libri (“Se muori resta a me” di Zerocalcare e “Padrenostro” di Efionayi) che trattano, seppure in modo differente, questa tematica.

Zerocalcare, nel suo fumetto (come in quasi tutte le sue opere) elabora un racconto autobiografico, dove l’aspetto principale sta proprio nella difficoltà di interagire col proprio genitore, in quanto persone profondamente diverse. Con questo, l’autore non vuole mettere in cattiva luce il proprio padre, anzi. Semplicemente, per come è cresciuto lui e per le passioni totalmente diverse tra i due (Zerocalcare ha spiegato come si sentisse come una sorta di “fallimento”, per il proprio padre in quanto non si è mai appassionato a sport, calcio e macchine) e per le “barriere” che col tempo ha innalzato nei suoi confronti, ha sempre fatto fatica ad esprimere quelli che erano i reali sentimenti verso di lui.

Nel caso del romanzo della Efionayi, la storia (seppur romanzata) è ispirata alle vicende di una sua amica: ambientata a Napoli, la protagonista (Elisa Caiazzo) vive in una realtà in cui la figura del padre (membro di una comunità religiosa in cui venivano osservate rigide regole) viene descritta come quella del padre padrone, che controllava ogni aspetto della vita della figlia, impedendole di fare qualsiasi cosa senza permesso. Nel libro sono presenti i temi della religione, del patriarcato e della libertà, che Elisa scopre durante un viaggio nell’isola di Procida.

Queste due vicende, apparentemente diverse (la figura del padre di Zerocalcare è decisamente più positiva rispetto a quella del padre di Elisa nel romanzo), mettono in luce difficoltà nei rapporti col padre che mostrano diversi punti in comune. La mancanza di un vero e proprio dialogo, da parte di entrambe le figure, porterà col tempo ad innalzare dei muri sempre più difficili da scalfire.