Il rinnovato Museo di Pietole celebra Ugo Celada e la storia locale

PIETOLE (BORGO VIRGILIO)  Ha riaperto al pubblico con una veste rinnovata il Museo di Pietole, cuore culturale del territorio virgiliano. Dopo un accurato intervento di adeguamento strutturale e un restyling degli spazi espositivi, la sede museale è pronta a vivere una nuova stagione di valorizzazione grazie al sostegno del Comune di Borgo Virgilio e al contributo di Regione Lombardia.
Durante la cerimonia di ieri, molto partecipata, il sindaco Francesco Aporti ha espresso soddisfazione per il traguardo raggiunto, sottolineando come questo intervento rappresenti un passo importante nella cura e nella promozione del patrimonio locale.
Il museo, oggi gestito dalla Fondazione Virgilio, ha assunto la denominazione ufficiale di Museo di Pietole – Collezione Ugo Celada da Virgilio e si presenta come un centro accessibile, moderno e pienamente conforme agli standard museali internazionali dell’Icom.

Due anime, tra archeologia e pittura

Il percorso espositivo si articola tra due raccolte che raccontano, in modo complementare, le radici e la creatività del territorio. Da un lato la Collezione Archeologica Prati, che custodisce urne cinerarie rinvenute alla fine dell’Ottocento in una necropoli dell’età del Bronzo, testimonianza preziosa della storia antichissima di Pietole e dei suoi paesaggi legati al Mincio. Dall’altro, la raccolta dedicata a Ugo Celada da Virgilio, maestro dell’iperrealismo, che comprende 56 opere donate al Comune nel 1985. Tele che restituiscono l’incredibile precisione e la sensibilità pittorica di un artista capace di fondere rigore tecnico e intensità emotiva. Il rinnovato spazio museale non sarà soltanto luogo di conservazione, ma anche di dialogo e incontro. La Fondazione Virgilio, insieme all’Amministrazione comunale, ha annunciato una serie di iniziative dedicate alla promozione dell’arte contemporanea e alla figura di Virgilio, con esposizioni temporanee di artisti locali e appuntamenti di approfondimento. Tra i progetti in programma spiccano, per il 2026, una Mostra Internazionale Filatelica ispirata al poeta mantovano e una rassegna di mostre d’arte contemporanea. È inoltre in fase di costituzione la Rete dei Musei Civici Virgiliani, che unirà il Museo di Pietole e il Parco Museo Virgilio in un’unica piattaforma di valorizzazione territoriale.

Ugo Celada da Virgilio, il genio dimenticato dell’iperrealismo

Nato nel 1895 a Cerese di Virgilio, Ugo Celada mostrò fin da giovanissimo un talento naturale per il disegno, tanto che il padre lo iscrisse a dodici anni alla Scuola d’Arte Applicata di Mantova. La sua formazione proseguì poi all’Accademia di Brera, dove fu allievo del ritrattista Cesare Tallone, da cui apprese l’eleganza e la nitidezza del tratto. Volontario nella Prima guerra mondiale, fu impiegato come disegnatore di mappe militari, grazie alla precisione del suo segno. Terminato il conflitto, trascorse un periodo a Parigi, prima di debuttare nel 1920 alla Biennale di Venezia, dove le sue opere dal realismo quasi fotografico ottennero immediata attenzione. Invitato anche alle edizioni del 1924 e 1926, ricevette l’apprezzamento del critico francese Émile Bernard, biografo di Cézanne. Negli anni Trenta, trasferitosi a Milano, partecipò alle principali esposizioni italiane, ma la sua adesione al manifesto antinovecentista, contrario al controllo culturale del regime fascista, lo portò all’emarginazione artistica. Continuò a dipingere ritratti per la borghesia milanese, fino alla distruzione del suo studio durante i bombardamenti del 1943. Negli ultimi decenni visse ritirato a Varese, dove morì centenario nel 1995. La sua opera fu riscoperta nel 1985, quando il Comune Virgilio accolse la donazione delle sue tele per esporle.  Come scrisse Flavio Caroli, Celada fu un artista “di qualità superiore ai suoi più celebrati contemporanei europei”, meritevole di essere studiato e riconosciuto tra i maestri del Novecento italiano.