In 1.700 per la prima giornata d’autunno del FAI. Domani si replica

MANTOVA – Grande successo per la prima giornata del FAI d’Autunno, che ha visto una partecipazione di pubblico significativa in tutto il territorio mantovano. In totale, sono state circa 1.700 le persone che sabato hanno preso parte alle visite guidate organizzate dalla delegazione FAI di Mantova e dai gruppi territoriali.

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«Siamo molto contenti – ha dichiarato Alessandro Catelani, capo delegazione FAI di Mantova –: circa 900 visitatori tra Mantova, Gonzaga e Palidano, e altri 780 tra Mariana Mantovana e Redondesco. Una buona partecipazione, che conferma l’interesse del pubblico per il nostro patrimonio storico e artistico. Domani speriamo di replicare l’affluenza di oggi: ci aspettiamo una buona presenza anche per la seconda giornata».

A Mantova sarà nuovamente possibile visitare il suggestivo percorso in piazza Canossa, che dall’Antica Edicola dei Giornali conduce fino alla Chiesa della Madonna del Terremoto, con l’apertura straordinaria della cantoria e della sagrestia. All’interno della chiesa è inoltre allestita la mostra fotografica “So’qquadri” di Michele Mora, che accosta immagini di luoghi abbandonati del territorio a celebri opere del Novecento.

Nell’Alto Mantovano, il Gruppo FAI di Castiglione delle Stiviere ha proposto tre aperture tra Mariana Mantovana e Redondesco. A Mariana, grande interesse per Corte Melone, cascina di origine romana rimasta pressoché intatta nella sua architettura cinquecentesca, dove le visite sono arricchite da narrazioni teatrali che rievocano la vita contadina del passato. Molto apprezzato anche l’Oratorio dei Campi Bonelli, piccolo gioiello romanico dell’XI secolo decorato da affreschi trecenteschi.

Alle 18.30, in piazza Castello, si è tenuto l’incontro divulgativo con Giacomo Cecchin di Mantovastoria, intitolato “Oh che bel castello…”, che ha raccontato in modo brillante e documentato l’evoluzione storica dei castelli mantovani.

A Redondesco, grande curiosità per l’antico castello medievale, ampliato nel tempo dai Gonzaga e ancora oggi custode del suo impianto difensivo originario.