In tanti a Polesine per il Diwali, la festa indiana delle luci

POLESINE (PEGOGNAGA) Halloween diversamente vissuto a Pegognaga. A fare differenza sensibilità e tradizione culturale. I pegognaghesi, come la maggioranza degli italiani, influenzati dalle proposte musicali, cinematografiche e di costume provenienti dal mondo anglosassone, ma sopratutto dall’America del Nord, hanno ormai fatto proprio l’evento Halloween, che lo scrittore-regista cinematografico Fausto Bertolini definisce «Simpatico, per quanto funereo, attinto dalla tradizione celtica dagli Yankees, che celebra il risveglio dei defunti», sottintendendo che è evento scaramantico. Prova ne sia che a Pegognaga è stato intensamente vissuto da nutrite fasce giovanili, da una folta schiera di adulti, persin’anche in Rsa. Ma c’è chi la festa l’ha interpretata per cultura e tradizione in versione ampiamente opposta.
Ad annunciarlo su Fb è stato lo stesso sindaco Matteo Zilocchi con un breve, ma significativo post «Oggi – ha scritto – mentre nel mondo cattolico celebriamo la solennità di Ognissanti, invece per la comunità Indiana si festeggia il Diwali ovvero la magica festa delle luci». Di che cosa si è trattato lo spiega un giovane hindù perfettamente integrato nella comunità pegognaghese Ramandeep Singh «Diwali è la Festa della Luce, celebrata proprio nel giorno in cui Bhagwan Rama, eroe epico del Ramayama (considerato nella religione induista come avatar di Visnù, n.d.r.) è tornato in Ayodhya, India, dopo quattordici anni d’esilio in una foresta. È giorno importante anche per la comunità Sikh, giacché in questo stesso giorno il sesto guru Hargobind Singh Ji ha liberato 52 re dalle prigioni dell’impero Mughal. Quindi si accendono candele e diwa, ossia portacandele più grandi per la “Vittoria della Luce sull’Oscurità”». La festa si è svolta nel grande tempio indu di Polesine con la partecipazione di centinaia di fedeli che oltre a corredare di candele lumini e diwa il tempio, hanno altresì illuminato le loro case per magiare insieme il “langar”, ossia il cibo benedetto dalle divinità.

Riccardo Lonardi