Il tepore, il sole che tarda a tramontare, i primi alberi in fiore e il profumo che ci delizia il respiro sono tutti segni inequivocabili che la primavera è fra noi e la natura è di nuovo pronta a esplodere in tutto il suo fragoroso silenzio fatto di mille odori e colori. Ci lasciamo alle spalle questo inverno strano e non troppo freddo, per addentrarci nella stagione dei fiori e dei colori, che in realtà a causa del clima mite è stata anticipata di qualche settimana. Fiori, boccioli, piante e animali che si risvegliano, in un’atmosfera a dir poco surreale: la natura fuori sta trovando nuova vita, E sono proprio i colori a portare nel piatto la stagione più bella, grazie ai fiori eduli, utilizzati sia come decoro sia per regalare piacevoli note aromatiche ai piatti.
Esistono più di 40 tipologie di fiori commestibili e i più semplici da reperire sono proprio quelli che nascono da odori, verdure e piante aromatiche. Via libera dunque a fiori di zucca, zucchina, basilico, rosmarino, aglio, aneto, borragine, finocchio, girasole, menta, ravanello, salvia e lavanda.
Uno dei modi più piacevoli per scoprire dove crescono e come riconoscerli è spingersi in Liguria sui sentieri che circondano Alassio. L’usanza di usare i petali in cucina è in realtà di lunga tradizione. In origine l’Oriente utilizzava soprattutto crisantemi e fiori di loto mentre rose e violette erano preferite dall’Occidente. Oggi gli chef stellati stanno recuperando la tradizione, un po’ per curiosità, un po’ per creatività, e un po’ per stupire. Reinserire i fiori nelle pietanze infatti valorizza soprattutto la parte scenografica e puramente estetica del piatto, ma non bisogna dimenticare le proprietà dei fiori stessi, che sono serbatoio di vitamine e sali minerali. Per cogliere la loro essenza tuttavia, è importante coglierli quando sono appena sbocciati, lavarli con delicatezza e lasciarli asciugare su carta assorbente, per evitare di rovinarli. Molti fiori inoltre, come il tarassaco, la calendula o il sambuco hanno proprietà terapeutiche, in ordine sono infatti utili per la diuresi, come antinfiammatorio, e contro le infezioni dell’apparato respiratorio.
Alassio ha anche un primo entroterra collinare poco conosciuto ma estremamente interessante dal punto di vista naturalistico, con una grande complessità paesaggistica ed ecologica e una nutrita comunità floristica e faunistica.
Dalla primavera al tardo autunno sarà possibile partecipare a esperienze di “butterfly watching”, piacevole ed educativa attività in forte crescita, che consente a sempre più appassionati di apprezzare la bellezza e la grande varietà delle farfalle diurne, probabilmente l’ordine di insetti maggiormente evocativo e carismatico. L’importanza ecologica come impollinatori e di bioindicatori per la qualità ambientale fanno delle farfalle una parte fondamentale del patrimonio del nostro territorio.
Con il butterfly watching è possibile avvicinarsi a questo affascinante mondo in maniera rispettosa e responsabile aggiungendo valore a ogni possibile escursione in aree naturali. Un metodo incruento basato sull’osservazione diretta in natura delle specie presenti mediante macchina fotografica, binocolo e l’utilizzo del retino entomologico per la cattura, l’identificazione e il successivo rilascio dell’individuo.
A poche settimane dal Festival nazionale della Cucina con i Fiori diretto da Claudio Porchia, la prima esperienza di Butterfly Watching sarà dedicata a “Fiori e Farfalle: alla scoperta delle farfalle alassine e dei fiori che le nutrono” e si svolgerà sabato 22 aprile.
Il programma è disponibile qui
https://www.ristorantidellatavolozza.it/news/iv-edizione-festival-nazianale-cucina-con-i-fiori-il-programma-completo-dal-31-marzo-al-3-aprile-2023/