L’Associazione Comunali fa il punto sui prossimi eventi in cantiere, tutti dedicati alla cultura popolare

Sergio Olivieri con il vicesindaco Buvoli
MANTOVA – Dopo il successo della prima edizione dell’evento dedicato ad Halloween, l’Associazione Comunali nei giorni scorsi ha fatto il punto sui prossimi eventi che coinvolgeranno la città. Insieme al vicesindaco del Comune di Mantova Giovanni Buvoli e all’Assessore Iacopo Rebecchi, il Presidente dell’Associazione Sergio Olivieri ha ufficialmente calendarizzato un fitto programma di appuntamenti di natura popolare che si inseriscono nell’ampio progetto “Mantova Città in Festival”: si parte venerdì 15 novembre con la cena al ristorante Ca’ Nova di Levata e l’apertura del Festival di Teatro Dialettale & Cucina – Premio Merlin Cocai; si prosegue quindi giovedì 19 dicembre con il concerto internazionale Gospel al Teatro Ariston di Mantova, con uno tra i gruppi più famosi al mondo, “The Voices of Victory”.
Anche il 2020 si prospetta denso di poliedriche iniziative: nel weekend di sabato 15 e domenica 16 febbraio grande parata di Carnevale di Re Trigol con carri allegorici e gruppi storici in Corso Vittorio Emanuele (evento giunto alla settima edizione), con la partecipazione di scolaresche della provincia e la presentazione della leggenda di Re Trigol preparata dal Maestro Moretti di Teatro all’Improvviso.
Altri appuntamenti si susseguiranno con l’assegnazione del Premio Merlin Cocai ed il Festival della Cucina, in aggiunta a sei appuntamenti teatrali: sabato 1 febbraio con la Compagnia Teatro Aperto di Moglia; il 14 marzo con i Bei Putei di Acquanegra sul Chiese; il 21 marzo con gli Amici di San Biagio; il 28 marzo con la Compagnia Noi del Po di Pomponesco; il 4 aprile con il Filos di Porto Mantovano; il 9 aprile finalissima al Teatro Bibiena di Mantova.
Infine, nel weekend di sabato 8 e domenica 9 maggio in programma anche il Festival Internazionale del folclore con gruppi provenienti da ben 28 nazioni.
«La cultura popolare e le tradizioni prodotte dai territori e dalle comunità sono senza ombra di dubbio un riferimento di valori da riscoprire ma anche da condividere – ha commentato il Presidente Olivieri. – Da ben trentatre anni ci spendiamo in questa direzione: questo è stato da sempre il nostro cammino. Ci siamo evoluti e abbiamo riscoperto il valore della “cultura popolare”, spesso assente dai programmi scolastici. Laddove i saperi si sono sedimentati, reinventati, sovrapposti a quelli di molti altri e trasferiti da una generazione all’altra, abbiamo condiviso nuove esperienze e nuovi modi di approdare alla socializzazione. Non vogliamo mitizzare un mondo, non parliamo di un passato arcadico. Vogliamo però provare a vincere almeno la battaglia delle diversità culturali, far sapere alle generazioni future che la bellezza è ovunque e che non bisogna lasciarsi possedere dagli strumenti tecnologici. Basterebbe questo – conclude Olivieri – a spiegare il ruolo della cultura popolare in una società libera, e perché la politica non può da essa prescindere, se è vero (come riteniamo) che riconosciuto compito della politica è quello di leggere e costruire i complessi rapporti del vivere comune».