MANTOVA – Cinquantadue anni, tanto è passato da quando nel lontano 1972 iniziava l’avventura de Al Fogolèr, il cenacolo dialettale mantovano. A fondarlo i tre poeti mantovani Enzo Boccola, Gilberto Boschesi e Alfredo Facchini – per tutti Fredon – ma ben presto il sodalizio si allargò diventando la casa di centinaia di scrittori, poeti e artisti mantovani il cui obiettivo era di valorizzare il dialetto mantovano. Solo per citare alcuni nomi ricordiamo Roger, Oder, Ciarina, Ivo Minelli, Giovanni Piubello, Augusto Corniani, Albano Bissoni, Imerio Vischi, Luigi Modè, Rita Protti Tosi, Daniela Saccani, Vittorio Montanari, Giancarlo Gozzi, Wainer Mazza. E’ durata più di mezzo secolo e Al Fogolèr comunica. suo malgrado, la cessazione della propria attività.
“Le cause di maggior rilievo sono da attribuire ad un mancato cambio generazionale, alle stringenti e impegnative norme burocratiche e in generale alla quasi totale disaffezione da parte di enti organizzativi e istituzionali, alle associazioni di vario indirizzo ludico-culturale sempre meno propensi a proporre il dialetto come veicolo di aggregazione, tradizione e svago” spiega il presidente Sergio Aldrighi.
“Il sodalizio, nel corso degli anni, ha comunque proposto centinaia di dizioni, incontri culturali a livello interregionale, ricerche, studi e approfondimenti sui temi riguardanti i dialetti locali rappresentandoli parimente in ogni ambito e riuscendo a licenziare circa 30 pubblicazioni, per arrivare a riconoscimenti, premiazioni e attestati che vanno ben oltre l’ambito provinciale. Tutto questo ha portato ad acquisire un notevole patrimonio di materiali che, per fortuna, non andrà disperso ma verrà conservato presso la sede attuale del sodalizio che si trova, e questo da oltre 20 anni, presso il Centro Sociale “Il Tiglio” di Pietole a Borgo Virgilio che, con convinzione e sensibilità, si è fatto carico di questo lascito” continua Aldrighi.
“Va espresso un grazie sincero a tutti i soci del Cenacolo che, in veste di poeti sono stati c.ca 130, ma anche ai tanti soci simpatizzanti che hanno seguito e incoraggiato l’attività del sodalizio. Si ringrazia, in particolare, anche la Fondazione “Grand’Uff. Costantino Canneti” che dal 1996 e per volere della nostra socia N.D. Enrica Canneti ci ha permesso di avere un contributo annuale per lo svolgimento della missione statutaria del sodalizio. Non va dimenticato anche il contributo di informazione e divulgazione comune fornito dalla stampa locale tanto da permetterci di riunire in una unica pubblicazione il percorso di 45 anni di attività (era il 2017). Non ci resta che chiudere il nostro libro di vita associativa che speriamo rimanga nel ricordo di tanti mantovani che ancora hanno a cuore il nostro bel dialetto. Cari saluti e: “Ciao, stè ben”. Al Fogolèr.” conclude Aldrighi.