MANTOVA – C’è una nebbia densa che cala su Mantova, ma non è soltanto quella atmosferica: è la nebbia del dubbio, del mistero, dell’indagine. È dentro questa cornice che prende forma “Nebbia al Parco Te”, il romanzo opera prima di Enrico “Chicco” Signorini, che porta con sé l’esordio anche della neonata Ossorosso Edizioni.
Il protagonista di questa storia è Nicola Coviello, commissario di polizia e antieroe dal piglio ironico, che si muove tra le vie della nostra città con l’occhio attento di chi cerca la verità, ma anche con quella malinconica consapevolezza che, nella vita – e nei gialli – nulla è mai davvero come sembra. Coviello è un personaggio tutto italiano, con il sarcasmo di chi ha visto troppe cose e la pazienza di chi sa che ogni dettaglio può fare la differenza. Non a caso, viene spesso paragonato al celebre Montalbano, anche se – come gli ricordano senza troppa delicatezza – «è nettamente più bravo» il commissario di Camilleri.
Ma Coviello non è un imitatore. È un uomo vero, immerso in un’indagine che si snoda tra personaggi stravaganti, situazioni ai limiti del surreale, e una Mantova che si svela poco a poco, come un luogo magico e concreto al tempo stesso. Il Parco Te – simbolo cittadino – non è solo sfondo, ma diventa parte integrante del racconto: una presenza silenziosa, avvolta nella foschia, da cui tutto comincia e forse, in qualche modo, tutto finisce.
“Nebbia al Parco Te”, in vendita sulla piattaforma di Amazon, non è solo un romanzo poliziesco: è un atto d’amore verso una città, è un racconto che mescola ironia, mistero e un pizzico di malinconia.
“Avevo voglia di scrivere un libro sulla mia città e amo i gialli – racconta Signorini -. Nella mia testa è stato un matrimonio perfetto. Ho lasciato che le influenze di ciò che mi è sempre piaciuto leggere fossero un valore aggiunto al mio romanzo e non un fardello da cui guardarmi bene di non avvicinarmi”.