Nell’Ex Refettorio monastico di San Benedetto Po la mostra “L’astrazione dell’immagine”

SAN BENEDETTO PO – Dal 10 giugno nell’Ex Refettorio monastico dell’abbazia di San Benedetto Po di fianco all’affresco del Correggio e alla tela del Bonsignori di potrà ammirare la mostra “L’astrazione dell’immagine” di sei artisti contemporanei di casa tra la Lombardia e l’Emilia Romagna.

Per Massimo Lodi mantovano di Poggio Rusco la passione e la familiarità con il disegno e il colore restano confinate nell’ambito delle idee e delle sperimentazioni sull’architettura e
il design di interni. Poi nel 2010 incontra l’acrilico e la tela scoprendo che dalla loro fusione prende vita l’emozione. Le sue opere rappresentano l’evoluzione di un cammino artistico tutto in ascesa.

Antonella Bertoni è una delle pittrici mantovane più attente, sia nei momenti di ricerca che in quelli di realizzazione e, cultrice di varie tecniche e cicli, sviluppa temi e approfondimenti diversi tra loro. Nella sua ricerca artistica, condizionata dalla sua formazione, la pittura si esprime su vari generi, dal figurativo, all’informale fino al
geometrico. Opere delicate di grande potenza evocativa. Sempre dalla Lombardia ma da Saronno in provincia di Varese giunge l’artista Paolo Boscolo. Autodidatta inizia la sua carriera pittorica nel 1997 dipingendo volti surreali, frutto della sua fantasia. Negli anni seguenti dopo varie sperimentazioni, opta per la tecnica informale, dove riporta nelle opere le proprie emozioni. Gioco di fantasia e creatività che fin da bambino lo attrae e lo diverte. Le sue opere con colori metallici sono collezionate da grandi imprenditori lombardi e non solo.

Paola D’Antuono nasce a Sassuolo (Mo), dove risiede ed opera.I reticoli delle sue
opere rappresentano l’insieme di legacci e condizionamenti da cui l’uomo è circondato ogni giorno, anche quando s’illude di essere libero. Il colore invece, spesso vivace, rappresenta la via di fuga e la cura dell’anima e delle sue tensioni. Le ultime opere si addentrano maggiormente nella sfera psicologica umana, indagando l’io più intimo. Modenese anche l’artista Massimo Riccò, che dopo un primo approccio di tipo paesaggistico impressionista, di carattere prevalentemente figurativo, nel corso degli anni ha consolidato una costante evoluzione verso la rottura della forma. Affidando al colore il compito di conferire all’opera
forza e spontaneità. Costante è la ricerca compositiva di soggetti di varia natura, e lo studio dei diversi materiali da poter utilizzare per rendere efficace il linguaggio artistico.

Ospite della mostra è Giuliano Ottaviani, nato a Foligno di Perugia dove ha frequentato la Scuola D’Arte. Poi sotto l’occhio critico del Maestro Domenico Purificato ha conseguito il diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Una sua scultura marmorea di 5 metri di altezza è esposta a Changchun poi a Shanghai in Cina, città che acquisisce numerose opere per la collezione pubblica. L’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga gli ha
attribuito l’onorificenza al merito di Cavaliere della Repubblica Italiana per l’arte.

La mostra si potrà visitare con guida della curatrice i sabati e le domeniche dal 10 di giugno al 2 di luglio compresi. In settimana su prenotazione al n° dell’Info Point San Benedetto Po tel 0376 623036. Per altre info Barbara Ghisi cell 328 8662152