MANTOVA – Quando alla tradizione non si rinuncia. E’ questo il caso dei “caldi dolci”, che alla pasticceria “Tur dal Sucar” non solo rispettano le stesse caratteristiche di preparazione di una volta, ma anche il fatto che si possano trovare una sola settimana all’anno, nei periodo dei Santi e dei Morti. Impossibile chiederli o trovarli in un momento diverso. Ed è anche questo il bello, l’attesa di questa settimana per poterli assaporare. Dolce tipico della città, già nei comuni limitrofi è poco conosciuto.
Ingredienti semplici: latte, burro, pinoli, frutta candita e uvetta tutto mescolato insieme al fioretto di farina speziato e per finire una spolverata di zucchero a velo.
“E’ una vecchissima tradizione mantovana – spiega Gianni Comparini, titolare de “La Tur dal Sucar” che li prepara da oltre 50 anni – bisogna andare indietro al 1800 e c’è chi dice risalgano anche ai tempi dei Gonzaga, anche se con qualche variante di ingrediente.
Noi li facciamo per 6-7 giorni a cavallo dei giorni dei Santi e dei Defunti – spiega e la ricetta in tutti questi anni non è mai cambiata. In questi giorni ne abbiamo sfornati circa un migliaio al giorno”.
Dal sapore deciso e dalla consistenza pastosa, i “caldi dolci” o si amano o si odiano, alla “Tur dal Sucar” ne sfornano migliaia al giorno e se non li prenoti può succedere di rimanere senza.
“Potremmo dire che è una tradizione che non teme il ricambio generazionale, chi li mangiava da bambino, li prende da adulto e li fa assaggiare ai suoi figli e così sulle tavole degli appassionati non mancano mai” – prosegue Comparini.
Il segreto? Mangiarli leggermente tiepidi. E se no che “caldi” dolci sarebbero! Basta anche solo un termosifone per far sprigionare tutti i loro aromi speziati che avvolgono la casa regalando sapori di autunno che ci portano verso il Natale.
ALTRI PIATTI TIPICI DEI SANTI E DEI MORTI
Se i caldi dolci sono tipicamente “cittadini”, in altre zone della provincia ci sono alcune tradizioni legati soprattutto al giorno della commemorazione dei defunti.
Nella Bassa, per esempio ci sono gli “Oss de mort”, biscotti tipici che si preparano durante la festività dei santi e dei morti, croccanti con all’interno le mandorle. Sono molto semplici da fare e richiedono pochi ingredienti. In passato venivano cotti nella stufa, diventano duri e durano a lungo per questo venivano preparati dalle famiglie in grandi quantità. Devono il loro nome alla forma, allungata che ricorda dei piccoli bastoni e una volta cotti assumevano la consistenza ed il colore della ossa.
Nell’Alto Mantovano, invece, era usanza nelle osterie far trovare dei piatti di baccalà e altri pesci come accoglienza per i commensali.
Ma sono tante e diverse le tradizioni che si legano al 2 novembre, se la commemorazione dei defunti vede il riunirsi delle famiglie che insieme ricordavano i loro parenti e si recavano al cimitero, anche a tavola ci sono alcuni piatti che rappresentavano questa giornata, spesso diversi di casa in casa, dove ogni famiglia aveva la propria tradizione per celebrare queste ricorrenze.