Pistoletto tra arte, scienza e memoria: “la Sonnabend collection, un museo straordinario”

Michelangelo Pistoletto con il sindaco Mattia Palazzi (foto di Silvia Talarico)

MANTOVA – Torna a Mantova, in occasione del Festivaletteratura, Michelangelo Pistoletto, figura inarrestabile e trasgressiva dell’arte contemporanea. L’artista ha partecipato oggi a un incontro pubblico a Palazzo San Sebastiano, in dialogo con il fisico Guido Tonelli e il direttore artistico della Sonnabend Collection Mantova, Mario Codognato. Durante l’incontro, Pistoletto ha ripercorso le tappe fondamentali della sua carriera artistica, che lo hanno portato a essere incluso nella Sonnabend Collection, una delle più straordinarie raccolte di arte del XX secolo a livello internazionale. Sarà proprio questa collezione a costituire il nuovo Museo di Arte Contemporanea di Mantova, la cui apertura è prevista per fine novembre. “Sono entusiasta di questo progetto a Mantova, è bellissimo”, ha dichiarato l’artista fin dalle prime battute. La Sonnabend Collection ha avuto un ruolo cruciale nel ridefinire il panorama artistico del secondo Novecento, collegando Europa e Stati Uniti, e raccogliendo i protagonisti e i movimenti più significativi della cultura visiva del secolo. Accanto a Pistoletto, ne fanno parte artisti del calibro di Andy Warhol, Roy Lichtenstein e Robert Rauschenberg”.

Presente in sala anche il sindaco Mattia Palazzi, che ha espresso grande soddisfazione per la partecipazione del maestro e per la realizzazione di un progetto culturale di così grande rilievo nella città. Codognato ha sottolineato l’importanza di questa operazione per la città e per l’intero panorama europeo:“È una grande opportunità per Mantova e per l’Europa ospitare una collezione così preziosa, con opere di grandi protagonisti dell’arte del Novecento, ma anche con lavori che parlano al nostro presente. Penso, ad esempio, a ‘L’Aquilone’ di Rauschenberg, ispirato alla guerra del Vietnam, un’opera che oggi risuona con drammatica attualità. È un progetto straordinario in una città storica come Mantova, che nel passato ha visto Isabella d’Este collezionare alcune delle opere più importanti del suo tempo”. Pistoletto ha ricordato anche il suo incontro, agli inizi degli anni ’60, con Ileana Sonnabend, visionaria collezionista e figura chiave nella diffusione dell’arte contemporanea internazionale. In quegli anni, le sue “superfici specchianti” rompevano già i canoni tradizionali, sperimentando nuove possibilità percettive e concettuali.“Cambiai registro – ha raccontato Pistoletto – e iniziai a creare opere diverse, inserite nella cosiddetta arte povera, concentrandomi sull’essenzialità. Ogni opera era unica, non legata a nessun contesto esistente”.
Nel corso dell’incontro si è sviluppato un confronto vivace con il fisico Guido Tonelli, con cui Pistoletto ha discusso il rapporto tra arte e scienza, soffermandosi su come l’innovazione tecnologica abbia da sempre influenzato la produzione artistica. “A partire dalla scoperta della prospettiva con Piero della Francesca – ha ricordato – gli artisti hanno sempre utilizzato i mezzi tecnici a loro disposizione. Ogni scoperta ha trasformato l’arte”.
Il dialogo si è poi spinto fino ai temi dell’attualità, toccando anche l’intelligenza artificiale. Tonelli ha espresso cautela rispetto a un suo uso acritico: “Non è giusto demonizzarla, ma nemmeno affidarsi totalmente alle sue risposte. È uno strumento utile di confronto, ma dobbiamo essere noi a scegliere. L’intelligenza artificiale funziona per associazione, raccoglie informazioni inserite, ma non sviluppa concetti”.
Pistoletto ha poi ricordato che l’arte, oggi più che mai, deve servire anche come strumento di consapevolezza e di partecipazione alla realtà. Ha espresso una riflessione profonda sulle sofferenze del popolo palestinese e sul dramma di Gaza: “L’arte deve essere anche un mezzo di condivisione, deve trasmettere emozioni e suscitare interesse. Altrimenti resta solo decorativa. E a me le decorazioni non interessano”.
Elisabetta Romano