MANTOVA – Terminata poco fa l’inaugurazione del Giardino d’inverno di Palazzo D’Arco che hanno subito un lungo restyling dopo i danni provocati dal terremoto.
Da oggi sarà possibile visitare l’Orangerie, che si affaccia sul giardino e sull’orto botanico, interamente restaurata nella sua struttura e nelle facciate. fino a poco tempo fa deposito e ancor prima laboratorio del restauratore della contessa Giovanna d’Arco. Uno spazio di grande fascino, illuminato dalla luce che filtra dalle vetrate, con le aiuole, le terrecotte antiche e il bronzo della Tuffolina (scultore Odoardo Tabacchi 1831 – 1905) che con la sua nera silhouette si tuffa nella vasca dei pesci e delle tartarughe. Nei mesi invernali a rendere il tutto ancor più magico, il tepore che si sentiva quando l’impianto di riscaldamento, che ancora corre sotto le griglie, doveva agli inizi del Novecento riscaldare questo luogo di ricovero di agrumi e piante esotiche.
“E’ stato un lavoro impegnativo, sotto tutti i punti di vista – ha spiegato il Presidente della Fondazione d’Arco Livio Giulio Volpi Ghirardini – che la Fondazione è riuscita a realizzare grazie anche al prezioso contributo della Regione Lombardia a cui va un sentito ringraziamento. E’ un luogo di grande fascino, magico, e ora tutti potranno tornare a goderne”.
Gli interventi di consolidamento strutturale hanno visto impegnati la ditta Besutti scavi, sotto la guida dei progettisti architetto Silvia Polato per le opere architettoniche, ingegnere Alberto Scaravelli per le opere strutturali, del perito Daniele Lanzoni per l’illuminazione e del geometra Antonio Fabbri coordinatore della sicurezza. Al termine l’intera struttura è stata collaudata dall’ingegnere Davide Vicentini.