MANTOVA – Un seminario su come diversità e inclusione possono diventare storie inclusive. Asst con le classi di Fisioterapia e Infermieristica di Unibs ha organizzato “Riconoscere steriotipi e discriminazioni” che ha lo scopo di riflettere su come trasformare le parole diversità ed inclusione in qualcosa di concreto e utilizzabile nella vita di ogni giorno. L’appuntamento è per il 20 maggio dalle 9 alle 13 all’Ospedale Carlo Poma nella palazzina 19 dedicata ai corsi di laurea delle professioni sanitarie.
La masterclass è a cura di Cristina Maurelli, docente incaricato di Discipline dello Spettacolo e Giuditta Rossi, strategist entrambe esperte di tematiche inclusive e fondatrici di Bold Stories. Entrambe le relatrici sono anche le ideatrici della fortunata campagna Color Carne che ha cambiato ben cinque dizionari della lingua italiana ed è stata premiata agli European Diversity Awards. L’incontro si focalizza sui principali driver di discriminazione soffermandosi anche sulle tematiche intersezionali: genere, etnicità, disabilità, età, orientamento sessuale e romantico, corpi non conformi.
“I corsi di laurea in Fisioterapia e Infermieristica hanno voluto coinvolgere i propri studenti e docenti in una riflessione sulle diversità per lavorare alla creazione di una cultura che valorizzi la dignità umana”, racconta Claudia Furlotti, direttore delle Attività Didattiche del Corso in Fisioterapia.
Orietta Riboli, direttore delle attività didattiche del Corso in Infermieristica, aggiunge: “Come professionisti della salute, ma anche e soprattutto come cittadini, vogliamo prepararci a confrontarci in modo significativo con persone e pazienti, rispettando le diversità di ognuno”.
La lunga lezione è ricca di case studies e best practice dal mondo del cinema, delle serie tv e in generale nei media e nella comunicazione in cui tutte e tutti siamo immersi. L’attività è organizzata dalla Commissione Genere di UNIBS e realizzata nell’ambito del Gender Equality Plan 2022-2024.
“È importante diffondere una rappresentazione della realtà non stereotipata”, spiega Giuditta Rossi. “Per questo – conclude Cristina Maurelli – crediamo che storie coraggiose e autentiche possano essere di ispirazione per un mondo più giusto”.