Riparte la prosa al Sociale: mercoledì “Aspettando Re Lear” con Alessandro Preziosi

Una scena di "Aspettando Re Lear" (foto Salvatore Pastore)

MANTOVA – Primo appuntamento con la nuova stagione di prosa al Teatro Sociale di Mantova. Mercoledì 23 ottobre alle 21 andrà in scena lo spettacolo “Aspettando Re Lear”, versione contemporanea del capolavoro di Shakespeare, con un evidente richiamo a Aspettando Godot di Samuel Beckett. In scena, nel ruolo di protagonista vedremo Alessandro Preziosi che ha curato anche la regia dello spettacolo. Ad affiancarlo sul palco ci sarà Nando Paone nel ruolo di Gloucester, e una compagnia di affiatati interpreti: Arianna Primavera nel ruolo di Cordelia, Roberto Manzi nel ruolo di Kent e Valerio Ameli nel ruolo di Edgar.
“Aspettando Re Lear” si concentra su temi di grande attualità, come il difficile rapporto tra padri e figli, tra uomo e natura, e sulla perdita e ritrovamento dei valori. Si parla di follia, di potere che distrugge, di solitudine dentro e fuori, l’unico ordine possibile” per Michelangelo Pistoletto.
E in scena ci sono le opere e i costumi del maestro, materiali artistici innovativi che rappresentano tutto il percorso del maestro biellese e che si animano magicamente della presenza degli attori definendo la scacchiera onirica e concettuale della messa in scena.
I costumi iconici sono realizzati dal collettivo Fashion B.E.S.T. con materiali sostenibili, le musiche originali composte da Giacomo Vezzani sono ispirate ad opere dell’artista e seguono con tensione e pathos tutto il percorso della discesa nella follia del patriarca scespiriano e lo sprofondare nell’oblio della cecità della fidata corte alternando ritmi martellanti a struggenti epiche fino al commovente finale.
L’adattamento di Tommaso Mattei, si concentra sul momento chiave della tragedia shakespeariana, rappresentato dalla tempesta che colpisce il re proprio mentre vaga alla mercè degli eventi atmosferici dopo disastro combinato con ognuna delle “amate” figlie.
Re Lear è la metafora della condizione umana: caduta e creazione. Ama solo sé stesso, la mancanza d’amore l’ha portato alla follia e alla solitudine; vaga in una landa di nulla con cui il sovrano senza più corona dovrà fare i conti. È come se Re Lear prevedesse l’inevitabile nulla che ci attende come risultato del fatiscente ordine permanente, proprio come Aspettando Godot ci rivela quel che accade “dopo che il vecchio cade”.
A pagare le conseguenze della “cecità” dei padri, dovranno essere i figli?