Roncoferraro raccontato dalle formelle di Calesella. Archi: “Dono prezioso che richiama le nostre radici”

RONCOFERRARO – Sono state presentate questa mattina le 14 formelle in terracotta modellate in altorilievo che raccontano la storia e le tradizioni di Roncoferraro. Le opere, realizzate e donate dall’artista Natale Calesella, andranno a decorare le pareti della sala consiliare del municipio, diventando parte integrante del patrimonio culturale e istituzionale del Comune.

Il progetto, commissionato dall’assessore alla Cultura Roberto Archi, nasce da uno studio storico approfondito e dall’interpretazione plastica dell’artista, che ha trasformato in immagini eventi documentati e peculiarità delle 12 frazioni di Roncoferraro. Tra le scene rappresentate spiccano l’incontro tra Papa Leone Magno e Attila, avvenuto nei pressi di Governolo nel 452, e la drammatica raffigurazione della strage di Villa Garibaldi del 25 aprile 1945, quando un bombardamento anglo-americano causò 27 vittime, circa 200 feriti e la distruzione di gran parte dell’abitato.

A fare gli onori di casa il sindaco Sergio Rossi, l’assessore alla Cultura Roberto Archi e l’assessore all’Ambiente e Attività Produttive Sonia Pansera. Presenti anche una rappresentanza del Comune di Roverbella, la promotrice culturale Annalisa Marini, che ha fatto da tramite tra l’assessore Archi e l’artista, il critico d’arte Vittorio Spampinato e lo psicologo e antropologo Alessandro Norsa.

Natale Calesella, scultore di origini rodigine, è una figura affermata e molto conosciuta nel territorio padano. Dal 2011 si dedica a tempo pieno alla scultura e ha già realizzato oltre 500 opere. La sua produzione artistica, fortemente radicata nello studio della storia locale, si esprime attraverso ritratti, bassorilievi, altorilievi e sculture scenografiche. Le sue opere sono presenti in chiese, basiliche e istituzioni pubbliche e private.

Nel suo intervento, il critico d’arte Vittorio Spampinato ha sottolineato la particolarità della  cifra stilistica personale dell’artista. Calesella, architetto e insegnante all’Istituto artistico di Castelmassa, studioso di cultura classica e contemporanea, “fonde esperienze tecniche e studi artistici in una rappresentazione impressionista, che mette in risalto le figure principali stilizzando le secondarie, che fanno da scenografia”. L’arte di Calesella può essere definita un “neorealismo figurativo trasformato in scultura, che racconta la storia della popolazione, restituendo in modo simbolico e stilizzato, ma al contempo elegante, fatti storici e scene di vita agreste e rurale”.

Alessandro Norsa ha invece evidenziato la dimensione umana e antropologica dell’opera di Calesella: “Le formelle sono un dono che nasce dalle mani e dall’anima dell’artista. La terra, materia primaria del suo lavoro, accompagna il suo percorso creativo e diventa espressione della realtà quotidiana e delle origini. Le opere maturano da una sensibilità costruita vivendo i luoghi e respirandone la storia, trasformandosi in una documentazione viva, immediatamente fruibile da chi oggi e in futuro entrerà nella sala comunale”.

L’assessore Roberto Archi ha infine espresso gratitudine per un dono definito “molto importante e graditissimo”. “Ognuna delle formelle – ha detto Archi – richiama le 12 frazioni del Comune, Roncoferraro e Villa Garibaldi ne hanno due espressamente dedicate. Il progetto si collega anche al film “Voci di paese”, che ha raccolto testimonianze ed episodi significativi delle frazioni di quello che è il terzo Comune per estensione del territorio mantovano. Opere bellissime e dallo straordinario potere evocativo, che riescono in un’immagine a richiamare le tappe salienti della storia del territorio. Troveranno collocazione nella sala del Consiglio a fianco dei lavori dei maestri Graziani e Zancanaro”.