San Benedetto, le cantine rinascimentali aprono con un nuovo allestimento museale

SAN BENEDETTO PO – Le cantine rinascimentali dell’Abbazia di San Benedetto Po, divenute uno dei simboli della rinascita post sisma come luogo di custodia del patrimonio museale, si apprestano a vivere una nuova stagione di valorizzazione. A partire da domenica, infatti, saranno ufficialmente aperte al pubblico grazie a un nuovo allestimento che ne valorizza la storia e il contenuto. L’inaugurazione ufficiale è in programma per domani, sabato 10 maggioalle ore 18, e segna il completamento di un importante intervento di risistemazione, inserito nel più ampio progetto di restauro dei depositi museali situati al piano superiore del Chiostro dei Secolari.
Durante i lavori, le cantine avevano accolto temporaneamente una parte significativa del materiale museale, svolgendo un ruolo essenziale nella salvaguardia del patrimonio.

Il nuovo percorso espositivo, definito un unicum a livello nazionale, propone per la prima volta una straordinaria collezione di oltre 40 carri e carretti storici, provenienti da diverse regioni italiane: dalla Lombardia all’Emilia-Romagna, passando per la Toscana fino alla Sicilia. Un confronto affascinante tra differenti tipologie costruttive e decorazioni tradizionali, che raccontano l’evoluzione e la varietà degli strumenti di trasporto rurali in Italia. La maggior parte dei pezzi esposti – circa 35 carri – proviene dalla donazione effettuata nel 2010 da Carlo Contini di Carpi, appassionato collezionista e ricercatore nel campo dell’etnografia. La sua raccolta rappresenta una delle più importanti testimonianze materiali di questo ambito. Le cantine si trovano nel piano interrato dell’ex infermeria monastica, e in epoca benedettina erano utilizzate per la lavorazione e la conservazione del vino, mantenendo intatta nel tempo la loro struttura originaria.
Oggi, questo luogo carico di storia è accessibile dal suggestivo ingresso su piazza Matilde di Canossa e si inserisce a pieno titolo nel percorso di visita del monastero e del Museo Civico Polironiano, arricchendolo di una nuova e significativa tappa.