San Cristoforo, ecco i progetti di recupero. E nel giardino il reinserimento dei detenuti

L'ex chiesa di San Cristoforo

MANTOVA – Verrà presentato giovedì 6 giugno il progetto e il primo intervento di recupero del Complesso della Chiesa di San Cristoforo.

Mantova è ricca di edifici storici di grande pregio, ma a volte abbandonati e dimenticati, come quello di San Cristoforo, che, ubicato in una posizione strategica, può essere trasformato per nuovi usi: turismo sostenibile e attività connesse, come ospitalità, cultura, mobilità dolce, scoperta del territorio, eventi sociali. Il progetto di rifunzionalizzazione si propone infatti di garantire l’integrazione tra l’ex chiesa di San Cristoforo e il sistema territoriale, infrastrutturale e ambientale nel quale si colloca. Un nuovo luogo della cultura, un contesto multidisciplinare e indipendente in cui si sperimentano linguaggi e si indaga il contemporaneo, si incrociano e si contaminano discipline artistiche differenti. Uno spazio ibrido in cui la pratica culturale si combina con altri settori: servizi, educazione e formazione, ospitando attività e servizi eterogenei, facilitando così l’incrocio di un pubblico e di un turismo diversi, invitati a partecipare attivamente.
Il progetto generale intende trasformare l’immobile e il giardino ad esso collegato in un punto di riferimento culturale per la città. Il primo obiettivo sarà quindi rendere il più possibile fruibile il bene a breve termine per eventi e manifestazioni, in attesa della realizzazione della totalità degli interventi necessari. Gli interventi prioritari dovranno comportare la messa in sicurezza del complesso architettonico e la riqualificazione del giardino adiacente. A questo riguardo, alcune azioni sono già state intraprese e potranno proseguire, quali la pulizia e il livellamento del terreno, il ripristino del manto erboso, la pulitura delle murature perimetrali.
In questa prospettiva assumono una valenza particolarmente significativa sia la convenzione in atto con gli Istituti Santa Paola per i restauri della parte absidale all’interno della Chiesa, attraverso la creazione di “cantieri-studi”, sia la sottoscrizione nel gennaio 2024 di un protocollo d’intesa con la Casa Circondariale di Mantova per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità.
Il progetto “Mi riscatto per il futuro” prevede l’inserimento di personale detenuto nelle diverse fasi lavorative, la sistemazione e manutenzione del giardino annesso, oltre a opere edili all’interno del complesso di San Cristoforo. L’avvio di questa innovativa esperienza con la Casa Circondariale, in una più stretta integrazione con la città porta ad indubbi risultati, oltre al raggiungimento degli scopi di elevato valore socioculturale: la formazione di personale in grado in futuro di applicare le tecniche imparate, la realizzazione di interventi di restauro del patrimonio storico artistico cittadino, la possibilità da parte dei detenuti di acquisizione di competenze specifiche in vista di reinserimento nel mondo del lavoro.

Alla presentazione, a cura degli Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, che si terrà alle 10.30 in via Acerbi 2, interverranno Italo Scaietta, presidente dell’Associazione Amici di Palazzo Te alla quale è stata affidata la chiesa per 50 anni, Massimiliano Iannelli, direttore regionale per la Lombardia dell’Agenzia del Demanio, Romana Pasquini Peruzzi, direttore della Casa Circondariale di Mantova.

 

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