Una straordinaria scenografia ha teletrasportato l’Ariston sotto i portici di Bologna, ricreando la suggestiva ambientazione del capoluogo emiliano, e sulle note di ‘Nessuno vuole essere Robin’ è entrato il super ospite Cesare Cremonini in una passeggiata solitaria tra le ombre dei vicoli bolognesi, dove il percorso del cantautore è iniziato.
Come mai sono venuto stasera? Si presenta con una domanda – quella del primo verso di ‘Nessuno vuole essere Robin’ una delle sue canzoni più celebri – Cesare Cremonini, per la prima volta in assoluto sul palco del Festival di Sanremo. La risposta è uno show imponente e spettacolare che ripercorre in musica 20 anni di carriera e di successi segnata da una parabola ascendente fatta di qualità e ambizione che lo hanno reso uno degli autori, musicisti e performer più influenti della sua generazione. Una dietro l’altra sfilano hit come ‘Nessuno vuole essere Robin”, “Marmellata #25”, “La nuova stella di Broadway” e “Poetica”, entrate oramai nella memoria collettiva.
In attesa di rivederlo dal vivo negli stadi quest’estate, Cremonini ha riversato tutta l’energia accumulata in questi due anni di stop dovuti alla pandemia. “Volevo portare uno spettacolo nello spettacolo – racconta Cesare – e che ci fosse una perfetta sinergia fra la mia storia musicale e l’idea che ho di live. Fondamentalmente un grande concerto all’Ariston”.
Una storia segnata dall’amore per la musica quella di Cremonini: “Ho iniziato a scrivere le mie prime canzoni a quindici anni e a studiare pianoforte a sei. Sognavo di fare il cantante, ma non avrei mai pensato di arrivare dove sono ora. Sono andato oltre tutto quello che sognavo da bambino. C’è gioia, stupore e inconsapevolezza nella mia presenza qui a Sanremo”.
Uno show ad alto tasso di spettacolarità e tecnologia, reso possibile anche grazie al lavoro di squadra dei tanti lavoratori e professionisti: “È stato veramente bello ricevere da parte di Amadeus, Lucio Presta, Stefano Vicario e tutta la Rai un’accoglienza così straordinaria. Io mi sono posto l’idea di ricreare un grande spettacolo live all’interno dell’Ariston”. E ha ricordato l’urgenza di far ripartire il mondo della musica dal vivo: “Siamo tutti in attesa di poter ricominciare a fare concerti e penso che possa avere un impatto molto forte risentire quella energia. Tutto questo anche per comunicare una necessità strutturale del mondo dello spettacolo e della cultura del nostro Paese. La ripartenza dei concerti deve essere una riflessione concreta e urgentissima, altrimenti non possiamo dirci un Paese unito. La priorità è la salute pubblica, ma bisogna parlare in maniera chiara ad un intero settore che rischia di scomparire”.
Il cantautore bolognese ha, poi, concluso la sua seconda uscita sul palco di Sanremo con il primo grande successo ottenuto con i Lunapop, ’50 Special’. E prima che inizi la canzone Amadeus invita tutti ad alzarsi in piedi e ballare. Poco prima, Cremoni, intervistato da Amadeus ha espresso l’auspicio che si torni negli stadi anche per i concerti. “Se torna la musica negli stadi, si torna a respirare”.